Uno spiraglio di luce, nell’oscurità del futuro della sanità. Questo rappresenta, secondo il presidente dell’Ordine dei medici di Salerno, Bruno Ravera, il via libera da parte della conferenza Stato Regioni alla creazione dell’Azienda ospedaliera universitaria: ‹‹L’atto di giovedì era un atto dovuto – continua il dottor Ravera – c’è voluto tempo, ma si è riusciti a porre in essere un punto importante per il futuro non solo dell’università ma anche e soprattutto dell’ospedale. Che gli studenti entrino nel nosocomio cittadino è un fatto molto importante, poiché servirà alla loro crescita e non solo, ma a quella di tutti i medici››. Infine un consiglio ai ragazzi che nei prossimi anni cammineranno con lo stetoscopio tra i corridoi del Ruggi: ‹‹Il futuro che aspetta le nuove leve è sicuramente più roseo di quello dei loro colleghi dieci anni fa, infatti, in Italia si sta per assistere ad una penuria di medici, e si dovrà far arrivare dei medici dall’estero. Dico ai giovani di stare tranquilli, studiare per diventare non solo bravi medici, ma brave persone, perché questo è quello che conta di più nel rapporto con il paziente, è il comunicare, il sapersi fare comprende da chi gli è di fronte, questo significa veramente essere medici››. Tra etica della professione e futuro della Facoltà di Medicina, l’intervento del dottor Bruno Ravera abbraccia i diversi cambiamenti, che stanno interessando i camici bianchi. La capacità di far comprendere la reale situazione di una professione è arte di pochi, ma questo è quello in cui è riuscito il dottor Ravera durante il convegno organizzato dall’Aspec: ‹‹Un dato dev’essere chiaro a tutti, nel quinquennio 2005-2010 su ventitremila casi portati in tribunale per omicidio colposo causato da medici, solo centodiciannove sono stati ritenuti validi ed effettivi. Si parla molto di colpa medica, in alcuni casi più del dovuto, sulle spalle del medico si accumulano tensioni che non dovrebbero esserci››. La colpa medica, un intervento andato male e davanti al camice bianco si aprono le porte del tribunale. La paura è umana, con la mannaia sulla testa di possibili condanne i medici a volte temono d’intervenire: ‹‹Noi medici, specialmente i chirurghi, ci troviamo in una posizione strana, da una parte il dover curare, possibilmente guarendo il paziente, rispettando il giuramento d’Ippocrate, dall’altra il timore di avvocati che assalgono i pazienti sperando che questi vogliano far causa al medico. Ci troviamo in una strana posizione, di confine, tra il dover agire per coscienza e il non agire per paura. Un medico però deve comprendere che il suo rapporto è con il paziente e con lui deve relazionarsi. In questo senso deve svilupparsi l’etica medica››. I tagli alla sanità non aiutano la medicina:‹‹ Tra il 2011 al 2017 ci saranno ben ventiquattromiliardi di euro in meno alla sanità. I tagli fatti così non servono a nessuno, anzi, portano solo a conseguenze negative con la creazione di ticket che impediranno a molti l’accesso alle cure. C’è bisogno ora più che mai di una sinergia positiva tra medico e paziente››.