Scomparso il Maestro Mariano Patti - Le Cronache Ultimora
Musica Ultimora

Scomparso il Maestro Mariano Patti

Scomparso il Maestro Mariano Patti

Olga Chieffi

“Nobile nel gesto e nella vita” così è stato definito il Maestro Mariano Patti che ieri è mancato ai vivi. Una grave perdita la sua inattesa scomparsa per il mondo della musica. Pianista e direttore d’orchestra, allievo di Aldo Tramma e Donato Renzetti. Oltre ad insegnare direzione d’orchestra al conservatorio di Napoli, per oltre quarant’anni, Patti è stato direttore musicale delle orchestre Napolinova e Oniva. Immediata la reazione social alla notizia della morte del maestro settantenne, da parte dei tanti colleghi e allievi ai quali ha messo in mano sicuri strumenti per affrontare la vita e la carriera. Diverse volte lo abbiamo applaudito anche qui in città, alla testa della bella orchestra giovanile NapoliNova, caratterizzata da una buona compattezza sia degli archi, sia dei fiati, guidata nel suo processo di maturazione, dal vigile sguardo del maestro Mariano Patti, che ebbe ospite l’oboista Fabio D’Onofrio, con il famoso concerto dedicato a questo strumento, quindi al teatro Verdi di Salerno con Peppe Barra per la fabula in musica, attraverso il magistero francese di Camille Saint Saens e Francis Poulenc, insieme ai pianisti Dario Candela, Pasquale Iannone e il Circolo Artistico Ensemble, e ancora ad inaugurare i Concerti d’Estate di Villa Guariglia coi suoi giovani strumentisti attraverso la limpidezza e la trasparenza del suono mozartiano, la scrittura corposa e matura di Edward Elgar e il fascino espressivo e sentimentale della Holberg Suite di Edvard Grieg. Diretto discendente e degno depositario di quei pochi chiari principi che ha instillato negli allievi: la ricerca e la produzione del bel suono, supportato attraverso la forza espressiva, il Maestro Patti non si è mai fermato alla semplice intuizione musicale. Ha vissuto la cultura a tutto tondo. Diverse le generazioni di eccellenti musicisti che ha prodotto il suo magistero che continuerà sulla sua traccia luminosa, poiché il dialogo, con il maestro, non è affatto terminato: si riaccenderà ogni qualvolta un allievo diretto di Mariano Patti, oggi magari docente, insegnerà un giovanissimo come “fare” musica, evocandone, così, l’insegnamento, lo spirito. “Dov’è più nero il lutto, ivi è più flagrante la luce” scrive Gesualdo Bufalino. Oggi, quanti hanno il dono della Fede, potranno affermare che Giovanni è stata rapito agli uomini, perché «Divenuto caro a Dio, fu amato da lui» (Sapienza 4,10), continuando, così, ad attuare il suo messaggio di Maestro dolce e acuto, latore di un insegnamento nel quale ha saputo unire un’attenta ricerca, nonché un taglio pressantemente sociale di onestà e fiducia nel futuro e di solidarietà per il prossimo, che ha costituito il suo vero patrimonio spirituale. Ancora attoniti, per l’improvvisa scomparsa dell’amico rimasto semplice, schietto e sincero, per aver perso inaspettatamente un maestro che ci voleva bene, con il quale si è condivisi momenti che sono patrimonio di un’umanità che cresce e migliora attraverso un’azione etica, che è quella del dialogo, della cultura, dell’ “otium”, non riuscendo a scorgere sino in fondo cosa si nascondesse nella filigrana di un evento, che proiettava dinanzi ai nostri occhi il profilo temibile della morte, oggi, lo saluteremo nella Chiesa di San Francesco di Paola alle ore 16 a Scafati.