De Luca si guardi dal Cavallo di Troia - Le Cronache Attualità
Attualità Campania

De Luca si guardi dal Cavallo di Troia

De Luca si guardi dal Cavallo di Troia

Salvatore Memoli

Attorno a De Luca sono passati molti amici suoi importanti, per la competenza politica e per la maturità nei ruoli affidati. Hanno fatto crescere il leader facendosi sempre da parte. Riservandosi un ruolo defilato che hanno vissuto rispettando il radicamento politico nel partito e consci di una posizione subalterna rispetto al capo. Mi piace ricordarne alcuni, anche se molte di queste persone hanno vissuto periodi concreti d’impegno, di realizzazioni politiche ed amministrative. Oggi resta accanto a lui uno di questi livelli politici di grande affidabilità, il suo nome é Fulvio Bonavitacola. Uomo della politica e delle istituzioni, con una pratica professionale di elevato pregio, come avvocato amministrativista. Fidarsi di lui è una scelta naturale che consentirà di raccogliere la sfida che rilancia l’impegno politico di una stagione impareggiabile di presenza di Vincenzo De Luca. Il torto di De Luca, però, è quello di andare in fibrillazione rispetto a scelte che sono dettate dagli eventi. Come lo fu per Mario De Biase ed Alfredo D’attore, testimoni di un impegno a tempo pieno che dava risultati vantaggiosi, di grande respiro e di coinvolgimento di tutto l’agone politico, interno ed esterno al partito. Oggi lo scenario politico regionale vive una fase confusionaria, per ragioni diverse ma soprattutto perché il partito di cui fa parte ha deciso di cambiare le regole. La cosa in sé sembrerebbe anche giustificabile se non apparisse ai più una vendetta contro un militante che ha peso e misura, competenza nel ruolo, ma più di tutto ha un pedigree che altri non hanno nel partito. Il partito gli presenta funzionari scoloriti di cui De Luca non deve fidarsi perché hanno tentato più volte di indebolirlo dentro al suo stesso partito e che hanno cavalcato un cambiamento di regole elettorali che sarebbe degno degli ultimi parvenus della politica. Che cosa otterranno sostituendo De Luca? Lo vedremo presto! Ora avanzano proposte di coinvolgerlo con candidati presidenti ammiccanti che fino ad ieri hanno agito per l’azzeramento politico della leadership di De Luca. Oppure vorrebbero fargli accettare il campo largo, un luogo dove c’è tutto. Tutto quello che al Governatore uscente non é mai piaciuto. Ci crede De Luca? Se gli venisse un dubbio, lo esorterei a cadere in piedi, con un grande programma amministrativo ed un progetto politico ( che era già suo, in passato) di un rilancio politico che coinvolga tutto il Mezzogiorno. Nessuna voce é autorevole e colta come la sua, idonea a denunciare l’abbandono di un Sud a cui manca concertazione e crescita programmata. Il cavallo di Troia si presenta nell’appuntamento elettorale di De Luca. L’obiettivo non è la Regione Campania che senza di lui perderebbero. La mira è su di lui per far cadere l’ultimo baluardo che impedisce ad occupatori seriali della politica politicante di avere spazi non meritati. Posso soltanto ricordare a De Luca di ritornare almeno mentalmente a ripensare a quelle energie del suo partito che hanno condiviso con lui la crescita di un progetto politico che è partito da Salerno e che si è nutrito della collaborazione di grandi personaggi che non sono mai comparsi per non fare ombra a lui. Questa umiltà che pare quasi inutile attualmente è la strada per dargli la forza di vincere con un nuovo progetto politico progressista e con la forza di chi é pronto anche a contarsi per raccogliere il risultato ed ipotizzare una crescita nuova di una classe politica meridionale. I grandi appuntamenti aspettano il Meridione e l’area progressista. Occorre recuperare chi merita e darefiducia a chi nel passato nel suo partito ha ricevuto qualche torto immeritato. De Luca avrebbe molto da fare perché ha regalato molte energie della sinistra e del suo partito anche se costoro avevano motivi validi per continuare a stare con lui. Se De Luca non avesse messo la condizione di una visione familistica che non lo ha portato da nessuna parte, avrebbe oggi praterie di persone pronte a credere in un progetto progressista e meridionale che appare un vero programma per l’immediato futuro. Vecchi e nuovi potevano convivere se De Luca avesse garantito a tutti spazi naturali di partecipazioni e non indigesti ostracismi che hanno scartato la qualità.