I contratti sono pronti per la firma. C’è la bozza di quello del Comune di Salerno e, da ieri, c’è anche quella della Provincia ma che ha validità di un solo anno. Di fatto, il tanto discusso taglio del 10%, al momento, non c’è. O meglio, c’è ma non si vede: in pratica nella bozza del contratto, il taglio effettivo previsto è, ugualmente a quello del Comune di Salerno, del 3% sui servizi. Ma in quello dell’amministrazione provinciale c’è, comunque, la riserva dell’applicazione della famosa delibera “non attuativa” 339 che prevede una riduzione, in termini di risorse di un milione e 800 mila euro. Insomma, al momento non si taglia, ma la possibilità che tra marzo e aprile la Provincia, per far quadrare i propri conti, dia attuazione alla sua delibera di Giunta c’è e come. E a quel punto anche l’azienda avrebbe le mani legate. Ma da palazzo Sant’Agostino l’assessore Luigi Napoli si affretta a precisare, dopo che il consigliere del Gruppo MistoSalvatore Memoli aveva avvertito che «senza ricapitalizzazione si sarebbe proceduto allo scioglimento del Consiglio provinciale». Un timore giustificato quello di Memoli dal momento che in una nota (protocollata al solo ufficio di presidenza del Cstp e non all’ufficio protocollo aziendal), l’Ente aveva subordinato, di fatto, la ricapitalizzazione alle caratteristiche del contratto di servizio. Dal momento che la previsione di taglio è stata inserita nella bozza, l’assessore Napoli ha potuto tranquillizzare il consigliere Memoli: «E’ nostra intenzione procedere alla ricapitalizzazione del Cstp entro il mese di febbraio L’obiettivo principale della Provincia – conclude Napoli – è di arrivare al bando europeo con un’azienda che non sia semplicemente sana, ma che possa rappresentare una realtà competitiva». Il punto, però, è che la ricapitalizzazione, o meglio, il versamento delle quote di competenza dovrà avvenire non entro il mese di febbraio, ma entro il 16 di febbraio. Prima di ciò dovrà riunirsi il Consiglio per deliberarla, la ricapitalizzazione. Motivo per il quale le sigle sindacali hanno invitato il collegio dei liquidatori a ricordare, agli enti che non hanno ancora provveduto, ad adempiere alle procedure. L’occasione si presenterà oggiquando si riunirà l’assemblea dei soci del Cstp per l’approvazione del piano concordatario da presentare al Tribunale fallimentare entro il prossimo 22 febbraio.
Domani, invece, partirà la cassa integrazione per la gestione degli esuberi. I sindacati hanno inviato una nota all’azienda sottolineando come nell’applicazione delle cig in deroga, malgrado le osservazioni delle parti sociali, la direzione abbia «applicato criteri discriminatori e oltremodo dannosi atteso, per altro, che tendono ingiustificatamente e subdolamente a sopprimere mansioni e figure professionali ancorché previste dal Ccnl». E poi c’è la questione degli insostituibili che, poi, tanto insostituibili sembrano non essere, dal momento che, ad esempio, il ruolo ricoperto attualmente dal responsabile del settore risorse umane, potrebbe essere svolto da un altro dipendente che per 32 anni ha svolto la medesima mansione. I sindacati continuano anche nel richiedere a gran voce l’azzeramento di tutte le consulenze esterne. E’ stata chiesta una convocazione ed la stessa azienda è stata diffidata dal dare applicazione a decisioni unilaterali.