S. Severino. Omicidio Quaranta, perquisita la casa di un commercialista di S. Vincenzo - Le Cronache Ultimora
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S. Severino. Omicidio Quaranta, perquisita la casa di un commercialista di S. Vincenzo

S. Severino. Omicidio Quaranta, perquisita la casa di un commercialista di S. Vincenzo

Mercato San Severino. L’inchiesta sull’omicidio di Carmela Quaranta, la 43enne trovata morta la sera di Pasqua nell’abitazione di via Trieste a Mercato San Severino, si arricchisce di ulteriori spunti alle indagini portate avanti dai carabinieri della locale Compagnia con il supporto dei colleghi della Scientifica (Ris) e coordinati dalla procura nocerina (pm Viviana Vessa). Nel mirino degli inquirenti è finita l’abitazione di un commercialista residente nella frazione San Vincenzo, amico dell’ex compagno della donna (unico indagato per omicidio), oggetto ieri di perquisizione domiciliare: cosa cercavano non è dato ancora saperlo, anche perchè il professionista non sarebbe iscritto sul registro degli indagati, la visita dei militari potrebbe tuttavia essere inquadrata nell’ambito della ospitalità che lo stesso commercialista sanseverinese avrebbe offerto all’ex compagno della vittima (il 56enne G,S.) forse dopo il ritrovamento del corpo della donna. Proprio in quella casa di San Vincenzo, secondo i vicini, la vittima sarebbe stata vista in più occasioni e anche in questo caso i residenti del posto, come quelli del palazzo in cui Carmela viveva (e dove aveva convissuto con l’ex compagno indagato), avrebbero riferito di liti accese. Particolari tuttavia da confermare e ancora al vaglio dei carabinieri sanseverinesi agli ordini del maggiore Carlo Santarpia. L’attività svolta ieri si aggiunge all’acquisizione delle immagini registrate dalla videosorveglianza privata del supermercato nei pressi del palazzo in via Trieste a Mercato San Severino e altre attività commerciali, avvenuta nei giorni precedenti. Obiettivo degli inquirenti è ricostruire i movimenti in entrata e in uscita dallo stabile di via Trieste tra la sera del Venerdì Santo e il giorno di Pasqua. Il 56enne, assistito dall’avvocato Carmine Guadagno, ha affermato che i due non stavano più insieme ma aveva aggiunto che si erano visti proprio 48 ore prima del ritrovamento del corpo della donna, adagiato sul letto di casa e con dei lividi sul collo segno inequivocabile dello strangolamento. Per fare chiarezza sulla loro relazione i militari hanno ascoltato diverse testimonianze di persone vicine a Carmela, oltre a genitori e sorelle, rappresentati dall’avvocato Nobile Viviano, e marito e figlie assistiti da Luigia Di Mauro. L’impressione è che il cerchio si stia stringendo e che a breve potrebbe arrivare la svolta alle indagini.