di Erika Noschese
No ai nuovi appartamenti Acer nel rione Pescara. Il grido di protesta arriva dai residenti di piazza Borgo che ieri mattina hanno accolto il sindaco Mario Conte tra le grida di dissenso. Grande assente il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, atteso tanto che erano stati avviati i lavori di pulizia di tutto il quartiere, in forma straordinaria. Il presidente, secondo quanto appreso, avrebbe avuto contezza della protesta attraverso alcuni presenti ragion per cui avrebbe fatto marcia indietro. È un rione non sicuro, ci sono stati episodi allarmanti a partire da una sparatoria, le nostre sono regine casa, non abbiamo bisogno di nuove strutture, hanno detto i protestanti. Il sindaco Mario Conte, giunto sul posto per la presentazione del progetto, ha avuto un faccia a faccia con un residente di piazza Borgo che, a nome dell’intero quartiere, ha chiesto delucidazione sugli interventi promossi da Acer e che, a loro dire, non sarebbero necessari né utili. «Il problema è un investimento di due milioni e mezzo per fare case dignitose, cosa che oggi non avete», ha detto il primo cittadino. non si fa attendere la replica dell’uomo: «Le nostre abitazioni sono agibili, sono tre finanziamenti ottenuti dal Comune tutti sulla stessa zona e noi non vogliamo andarcene». L’uomo ha più volte chiesto le motivazioni di questo trasloco e il sindaco si è limitato a ribadire che c’è il progetto dell’Acer. «Queste case andrebbero destinate a persone che sono per strada non a noi che le abbiamo già», ha replicato l’uomo. I residenti hanno chiesto alcuni interventi di riqualificazione a partire dalla ristrutturazione della scalinata. «Dicono che noi abbiamo un disagio sociale quando nessuno, né il sindaco né un assessore, è mai stato in casa nostra, non abbiamo mai chiesto nulla, non abbiamo mai avuto problemi», ha aggiunto una donna che vive nella casa popolare di piazza Borgo, ricordando che da anni si parla di questo finanziamento pari a nove milioni di euro. «Con soli due milioni di euro si ristrutturerebbero le case al Borgo, quelle della 167 che oggi sono in degrado mentre di fronte sorgeranno queste palazzine da nove milioni di euro», ha aggiunto la donna. La zona dove dovrebbero sorgere i nuovi appartamenti di edilizia popolare sconta oggi non poche difficoltà, a partire dagli allagamenti che si verificano puntualmente con le prime piogge. «Non sono mai stati effettuati lavori se non gli interventi dei vigili del fuoco, quando piove ci sono le cascate davanti casa», hanno aggiunto. Non si fa attendere la replica del primo cittadino: «Il Comune di Eboli sta costruendo un polo scolastico per un investimento pari a 2 milioni e 700mila euro che sarà consegnato il 31 ottobre. Noi stiamo costruendo una scuola proprio qui e questo è un segnale importante – Questo intervento prevede anche un parco urbano con attrezzature sportive che saranno installate. Abbiamo validato in questi giorni un progetto di riqualificazione di questo quartiere per quattro milioni e cento: si tratta di rigenerazione urbana, lavori che si fanno in questo quartiere». E poi la stoccata ai protestanti: «Credo sia offensivo per i cittadini del quartiere Borgo ritenere quest’area degradata. Il Comune è arrivato in quest’area dopo trent’anni, grazie a quest’amministrazione prima con il polo scolastico, poi con la rigenerazione urbana e ora con questo intervento. Abbiamo già assegnato dei locali per attività sociali perché l’obiettivo è rendere quest’area un quartiere modello, sarà all’altezza della civiltà di Eboli». Il sindaco ha spiegato che le abitazioni saranno realizzate, in termini di metri quadri, anche in base ai nuclei familiari mentre le vecchie abitazioni saranno abbattute.





