Sicurezza, De Luca: Resta tema decisivo - Le Cronache Ultimora
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Sicurezza, De Luca: Resta tema decisivo

Sicurezza, De Luca: Resta tema decisivo

di Erika Noschese

Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, è tornato a esprimersi con la sua consueta schiettezza sul tema della sicurezza, replicando indirettamente alle recenti dichiarazioni del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, intervenuto lo scorso 3 aprile a Salerno. Senza entrare nel merito specifico delle parole del ministro, De Luca ha voluto ribadire un concetto a lui caro da anni, elevando la sicurezza a “valore” equiparabile all’importanza del lavoro nella società contemporanea. Il governatore ha sottolineato come la necessità di sicurezza sia particolarmente sentita dalle fasce più deboli della popolazione, che vivono quotidianamente i disagi nei quartieri popolari e nei luoghi pubblici. Pur distinguendo nettamente la sicurezza dalla sola repressione, definita una “visione delle forze reazionarie”, De Luca ha evidenziato la complessità del tema, che richiede interventi a 360 gradi, dalla famiglia alla scuola, fino alla riqualificazione urbana. Tuttavia, non ha escluso la necessità di “misure di carattere repressivo” quando la situazione lo richiede, invitando a non aver timore di questa parola: “Non so quello che ha detto Nordio – ha affermato De Luca –, so quello che ho detto io da 20 anni. E cioè che il tema della sicurezza è un tema decisivo. Il valore sicurezza ha assunto il valore che ha avuto in Europa e nell’Occidente il tema del lavoro. Oggi il tema della sicurezza è un valore che tocca trasversalmente tutti i ceti sociali e sto spiegando da 20 anni che il problema della sicurezza riguarda innanzitutto la povera gente, perché chi ha i miliardi, la vita sociale se la vive o nei quartieri separati o in altre parti d’Europa. Della sicurezza hanno bisogno, soprattutto, i cittadini normali, quelli che vivono la propria vita sociale nei quartieri popolari, nelle ville comunali, nei parchi. Dunque, la sicurezza è un bene essenziale. Ovviamente, la sicurezza non coincide con la repressione. Questa è la visione delle forze reazionarie. La sicurezza comporta interventi a 360 gradi, significa lavorare sulle famiglie, significa lavorare sulla riqualificazione dei quartieri. Significa lavorare nelle scuole, significa trasmettere valori alle giovani generazioni. Ma arriva un momento nel quale è necessario prendere anche misure di carattere repressivo, e non bisogna aver paura di questa parola. Chi vuole governare un Paese deve dare risposte anche per l’oggi. Questo vale anche per i grandi progetti di integrazione che riguardano i migranti: noi abbiamo bisogno di migranti perché non c’è più la manodopera per le nostre aziende, per le nostre imprese agricole. Abbiamo bisogno di flussi regolati, ma dobbiamo anche dire con grande chiarezza che chi viene in Italia deve rispettare le leggi, le regole di vita e i costumi nel nostro Paese”. De Luca ha toccato anche il delicato tema dell’immigrazione, riconoscendo la necessità di flussi regolari per sostenere il tessuto economico regionale, ma ribadendo con fermezza la necessità che chiunque arrivi in Italia rispetti leggi, regole e costumi locali. A tal proposito, ha ricordato una sua denuncia di dieci anni fa sulla nascita di una “mafia di immigrati” sul litorale Domizio, divenuta, a suo dire, più pericolosa della camorra a causa di una presunta sottovalutazione del fenomeno. Il presidente ha poi lanciato un allarme sulla perdita del “principio di autorità” in Italia, citando una serie di episodi che vanno dai comportamenti incivili nella movida alla violenza giovanile, fino alla mancanza di rispetto verso le forze dell’ordine e il corpo docente: “Noi in Campania abbiamo già fatto un’esperienza che io ho denunciato 10 anni fa: sul litorale Domizio è nata una mafia di immigrati, non voglio dirvi di quale nazionalità, che è diventata più pericolosa della camorra, a furia di chiudere gli occhi. Chiaro? Quindi chi viene in Italia, ma questo è un discorso che vale per gli italiani come per i migranti, per gli stranieri deve rispettare le regole. Noi da decenni abbiamo perduto in Italia il principio di autorità. Ognuno si sente autorizzato a fare quello che diavolo vuole: dai comportamenti notturni nella movida a bande giovanili armate di coltelli che si sfidano di notte, a ragazzi che nelle scuole sversano il cestino delle carte in testa al docente, a ragazzi che, fermati alle pattuglie di polizia, si rifiutano di fornire i documenti identificativi. Cioè, da anni e anni abbiamo contribuito a far perdere il principio di autorità, senza il quale una comunità non può vivere. Dunque, la sicurezza così concepita, è un tema complesso ma non deve escludere anche momenti di repressione nei confronti di chi non intende rispettare le leggi”. Infine, interrogato sulla presenza del segretario nazionale del Partito Democratico, Elly Schlein, alla marcia prevista per questa mattina a Napoli, De Luca ha preferito glissare con una battuta dal tono ironico, invitando a godersi la “bella giornata di sole” e i lavori di “ripascimento” in corso: “C’è questa bella giornata di sole, si sta facendo il ripascimento. Goditela”.