Sarno. Sgomberata Villa Lina, sequestrata a Raffaele Boccia - Le Cronache Provincia
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Sarno. Sgomberata Villa Lina, sequestrata a Raffaele Boccia

Sarno. Sgomberata Villa Lina, sequestrata a Raffaele Boccia

Sarno. Bene confiscato alla camorra occupato abusivamente da alcuni nuclei familiari: operazione interforze ieri in via Muro D’Arce, zona Foce al confine con Striano, nell’ambito di un servizio disposto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Nocera Inferiore in coordinamento con il prefetto di Salerno e coordinato dal Questore Giancarlo Centore per lo sgombero di Villa Lina (ex Fattoria Boccia) che finirà nelle mani di Palazzo San Francesco per farne un centro polifunzionale. Presenti sul posto le forze dell’ordine con i servizi sociali per lo sgombero delle persone presenti, sindaco, i tecnici comunali e quelli Gori per il distacco delle utenze. La struttura confiscata, che un tempo aveva ospitato anche squadra di calcio, si compone di un albergo, di una sala congressi, di gazebo, di una piscina e di spogliatoi. Dovrebbe diventare un centro polifunzionale, con finalità sociali, un centro di aggregazione giovanile, con la previsione di attività sportive, ludiche, o un centro scolastico (Istituto con indirizzo alberghiero) che non è presente a Sarno, oppure potrebbe essere destinato a diventare una casa-famiglia, un centro di accoglienza per minori disagiati e per donne vittime di violenza. La struttura fu oggetto di sequestro nel 2016 perchè di proprietà dell’imprenditore Raffaele Boccia, vicino al clan Galasso, con la misura di prevenzione fondata- scrissero gli inquirenti dell’epoca- su una molteplicità di elementi raccolti, tra cui sentenze di condanna che avevano segnato la storia del contrasto alla criminalità organizzata campana. Il Tribunale aveva ritenuto che l’indagine economico-patrimoniale eseguita, avrebbe consentito di verificare come la capacità reddituale ufficiale dal nucleo familiare di Raffaele Rosario Boccia non era tale da giustificare l’accrescimento patrimoniale verificatosi nel tempo, essendo emerso che anche Pasqualina Falanga (presente ieri), coniuge 77enne del defunto Boccia e Antonio Boccia, il figlio, all’epoca sarebbero risultati titolari e/o avere la disponibilità di beni di valore sicuramente sproporzionato alle capacità reddituali dichiarate e storicamente espresse dal nucleo familiare. Ora, come annunciato dal sindaco Squillante alla presentazione del polo sanitario nel bene confiscato a Ninuccio Galasso, l’iter del recupero degli immobili e destinarli alla collettività si concluderà con Villa Lina, sgomberata ieri.