Si è conclusa con successo la giornata di tesseramento che ha visto protagonista la città di Salerno. In provincia, Noi Moderati cresce e diventa sempre più attrattivo, come conferma il coordinatore provinciale di Salerno, Luigi Cerruti.
Giornate del tesseramento per Noi Moderati: risultato soddisfacente?
«Una giornata che ci ha fatto registrare dati al di là di ogni aspettativa più rosea. Avevamo già fatto un grande lavoro di preparazione per le adesioni, sin da quando è stata avviata la campagna di tesseramento, ma sabato c’è stata una presenza straordinaria, sia per quanto riguarda le nuove adesioni, sia per la forte collaborazione di tutto il gruppo dirigente che è stato presente con diversi comitati, con diversi circoli provenienti da ogni parte della provincia. Ad oggi contiamo circa 500 tessere, ma fino al termine ultimo fissato per il prossimo 14 marzo, puntiamo a raggiungere numeri ancora più importanti. Molti cittadini si sono avvicinati ai nostri banchetti. compresi anche diversi imprenditori. Abbiamo avuto la visita dell’onorevole Carpentieri per un saluto. Poco dopo l’onorevole Pino Bicchielli è andato a portare il proprio saluto istituzionale al congresso cittadino di Fratelli d’Italia: questo dimostra anche una certa unità per quanto riguarda il centrodestra. A Salerno abbiamo avuto la presenza del neo coordinatore regionale Gigi Casciello che poi ha raggiunto Napoli per salutare i tanti militanti impegnati nell’organizzazione del gazebo».
Ad aprile ci sono le Provinciali.
«La partita è molto difficile, ma si può giocarla perché evidentemente la candidatura del sindaco Napoli lascia intendere che non ci sia poi tutto questo gran senso di unità nel centrosinistra salernitano, attualmente. Tra l’altro, quella del sindaco di Salerno è una candidatura che necessiterebbe di un’adeguata verifica sui requisiti minimi necessari per validarla, poiché per i sindaci delle grandi città il requisito è che ci debbano essere almeno 18 mesi di distanza dalla scadenza del proprio incarico di primo cittadino. ci sono delle discussioni con i colleghi segretari provinciali del centrodestra».
Si parla già di un potenziale candidato?
«Sicuramente per l’elezione del presidente ci sono sindaci autorevoli. Certamente non avremo difficoltà nel trovare una personalità per che rappresenti tutto il centrodestra. Anche Noi Moderati ha le sue opzioni, ma prima c’è bisogno di un confronto che proprio in queste ore potrebbe rivelarsi necessario ed importante. Mi stupisce, nel frattempo, la mossa di Guzzo che ha chiesto parere favorevole alla Corte dei conti per farsi liquidare i €40.000. Ovviamente la Corte dei conti gli ha dato ragione. Ma non per questo la sua è stata una mossa giusta, politicamente parlando. Mi perplime la logica del Pd, fatta di attaccamento al potere e anche al denaro, evidentemente».
Anche le Regionali sono a poca distanza.
«Noi saremo sul pezzo, come abbiamo fatto finora. Abbiamo all’interno dei nostri tesserati anche amministratori ed ex amministratori che vogliono offrire il loro contributo. Abbiamo richieste, certo, di candidature sia da parte del gruppo provinciale già affermato, ma anche di alcuni amministratori di sia di città importanti che di Comuni più piccoli. Stiamo discutendo circa la possibilità di chiudere la lista per offrire un contributo determinante, affinché riusciamo a prendere la Regione per amministrarla con il centrodestra unito. Partiremo dall’importante lavoro svolto dal nostro deputato, l’onorevole Pino Bicchielli e andiamo avanti seguendo il percorso tracciato dal nostro coordinatore regionale Casciello».
E per le Comunali? C’è anche il nodo Capaccio Paestum da sciogliere.
«Per le prossime Comunali che coinvolgeranno Capaccio Paestum, credo che si debba andarci con cautela e non commettere nessun errore, rispetto a quanto è stato fatto finora. Parliamo di un comune importantissimo, che sta attraversando un momento particolarissimo. Si aspetta l’esito delle attività del Commissario prefettizio: le elezioni potrebbero esserci addirittura per il prossimo mese di aprile. Urge, quindi, l’istituzione di un tavolo provinciale che si occupi delle elezioni di Capaccio Paestum. Anzi, per quello che si è verificato e si sta verificando, credo occorra un tavolo ancor più definito perché la situazione capaccese delinea una situazione di difficoltà per l’intera provincia di Salerno. Da quanto si evince, sta emergendo un vero e proprio sistema che riguarda l’intera provincia di Salerno. Il centrodestra, di cui Noi Moderati è colonna portante, ha l’obbligo di essere trasparente e onesto con i cittadini di Capaccio e delle altre realtà prossime al voto, offrendo così un contributo fattivo e determinante. Si legge, tra l’altro, di fughe in avanti di personaggi che non c’entrano assolutamente nulla con il comune di Capaccio Paestum. Quindi bisogna fare un ragionamento serio e trovare una persona di altissimo profilo».
C’è già una proposta in campo, a firma Noi Moderati?
«Io tifo sempre per un per un nome che sia capaccese, che conosce bene il territorio e che si è radicato bene nel comune di appartenenza. L’esperienza Alfieri ci dà anche un altro dato oggettivo: per il futuro capaccese credo che la matassa vada sbrogliata da un uomo del territorio, conoscitore della storia e non solo dettato da poteri da poteri sovrannaturali, calati dall’alto. Anche Noi Moderati ha un nome da proporre sul tavolo per la candidatura al ruolo di sindaco, pur sempre confrontandosi con gli altri tre partiti del centrodestra e con lo sguardo rivolto anche alle realtà civiche del territorio. Anche all’interno della ex amministrazione Alfieri ci sono elementi delusi dall’accaduto, che potrebbero essere coinvolti. Anche perché credo non avessero capito bene a cosa stessero andando incontro. Già prima delle dimissioni della maggioranza, presentate in massa, avevamo assistito ad alcuni episodi strani. Le dimissioni, quindi, come vanno interpretate? La maggioranza si è dimessa per favorire l’indirizzo politico dettato dall’ex sindaco o c’è realmente una spaccatura in atto? Bisogna verificarlo, perché tanti sembra abbiano tra le mani la ricetta giusta per un cambiamento radicale, ma il discorso è ben più articolato».
Potrebbe esserci una decisione dall’alto per realtà strategiche come, oggi, risulta essere Capaccio Paestum?
«Personalmente, non accetto proposte di nominativi proposti dall’alto senza aver prima fatto un ragionamento di coalizione serio, che garantisca la stessa coesione del governo nazionale e che garantisca, quindi, una realtà governativa di livello per un comune così importante».





