Neonato morto al Ruggi, tre consulenti - Le Cronache Salerno
Giudiziaria Salerno

Neonato morto al Ruggi, tre consulenti

Neonato morto al Ruggi, tre consulenti

Fabio Crisci Scafati/San Marzano. Una consulenza stabilirà, entro marzo, eventuali colpe mediche per un bambino nato morto in ospedale a Salerno lo scorso 25 di agosto presso il reparto di Ginecologia. E’ quanto stabilito dalla procura salernitana che ha accolto la denuncia di una famiglia residente a Scafati (originaria di San Marzano sul Sarno) la quale avrebbe chiesto di eseguire un cesareo che non era stato effettuato. La procura del comune capoluogo ha nominato tre periti, che dallo studio dell’autopsia del piccolo, dovranno comprendere perché il neonato sia nato senza vita. Peraltro emerge nella denuncia della famiglia alla polizia che il ginecologo che seguiva la donna li avesse rassicurati fino al giorno prima, spiegando che il bambino era in buone condizioni. La famigli aveva chiesto di conoscer la verità e di punire le persone responsabili di quanto accaduto. La donna, giunta alla 26esima settimana di gestazione si recò il 25 agosto con il marito in ospedale, presso il reparto di Ginecologia del “Ruggi” di Salerno esprimendo la volontà ai medici del reparto di partorire con un taglio cesareo. Questo perché la donna, con la prima bambina di 9 anni, aveva avuto dei precedenti problemi. La comunicazione ai medici fu data intorno alle 9,30 circa. Successivamente il marito avrebbe raccontato che mentre attendeva la moglie in sala parto, uno dei medici che aveva preso in cura la donna gli comunicò che il bambino era morto, “che era troppo piccolo, tentando di farlo nascere in modo naturale. Qui nacquero le prime perplessità da parte del marito della donna le cu intenzioni erano quelle che il figlio dovesse nascere con un parto cesareo. In ragione poi di una grave perdita di sangue, la moglie era stata trasferita in rianimazione. La stessa si era poi ripresa lentamente, con le condizioni tornate stabili. Alle domande dei poliziotti sulle condizioni del bambino durante l’ultima visita ginecologica, la famiglia avrebbe risposto che stava bene, così come era stato riferito dal ginecologo di fiducia. Dopo la denuncia la procura salernitana fece eseguire l’autopsia sul corpo del piccolo, ma non aveva iscritto alcun indagato nel fascicolo. Ora però si attende l’esito della consulenza dei periti per capire se per la pubblica accusa esistono dei colpevoli o presunti tali. I tre specialisti nominati dovranno analizzare tutta la documentazione clinica del bambino, così come la sua cartella clinica, verificando il lavoro eseguito dall’equipe medica prima del parto. Inoltre, andrà verificata l’opportunità legata alla richiesta della famiglia rispetto ad un parto naturale. Saranno loro a valutare se sia stato osservato il protocollo e perché non sarebbe stato il caso di eseguire un cesareo per far nascere il bambino come auspicato dalla famiglia che prima del ricovero della donna al Ruggi si sarebbe consultato con un ginecologo di fiducia. Naturalmente sarà valutata anche la sua posizione proprio per sgomberare il campo dai dubbi

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