Angri. Una lite generata da futili motivi, probabilmente legata all’acquisto di un telefono cellulare o a prodotti connessi all’apparecchio, finisce con minacce armate nei confronti di un commerciante di Angri. L’episodio criminoso è avvenuto a novembre scorso presso una strada del centro doriano dove è ubicata l’attività commerciale. In manette sono finiti due minorenni residenti a Terzigno, rispettivamente di 15 e 17 anni arrestati dai carabinieri della Stazione di Agri diretti dal luogotenente Andrea Cinque su disposizione della procura dei Minorenni di Salerno guidata da Angelo Frattini e rinchiusi nel carcere di Nisida con accuse che vanno dalla “detenzione e porto di arma clandestina, ricettazione alla minaccia a mano armata” nei confronti di un commerciante angrese. I due lo scorso 17 novembre si sarebbero presentati presso un negozio di telefonia del centro cittadino e avrebbero iniziato a litigare con il titolare del negozio, sarebbero andati via per ritornare nuovamente dopo diverso tempo e stavolta armati di pistola modificata, una scacciacani calibro 7,65 . A questo punto dopo aver intimorito con l’arma il proprietario dell’attività commerciale sono andati via facendo perdere le tracce in sella a uno scooter e credendo di farla franca. Sul posto allertati dalla vittima erano giunti i carabinieri della locale Stazione che, dopo le testimonianze raccolte sia dalla parte lesa che da altri commercianti e passanti, avevano avviato l’attività di indagine avvalendosi anche di alcune telecamere posizionate nei pressi di altre attività. A distanza di circa un mese da quell’episodio gli inquirenti sono venuti a capo della vicenda individuando i due minorenni (non sarebbero nuovi ad azioni di natura criminosa o di vandalismo) e notificando loro un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di competenza ed eseguita dai militari dell’Arma di Angri. Entrambi da sabato scorso sono rinchiusi nel carcere di Nisida