Nocera. Sesso per evitare lo sfratto: 7 anni - Le Cronache Giudiziaria
Giudiziaria Nocera Inferiore

Nocera. Sesso per evitare lo sfratto: 7 anni

Nocera. Sesso per evitare lo sfratto: 7 anni

Nocera Inferiore. Condanna di 7 anni e 8 mesi con il rito abbreviato per l’ufficiale giudiziario del Tribunale di Nocera Inferiore (A.S.) che avrebbe preteso da donne indigenti prestazioni sessuali per evitare lo sfratto. Per lui la Procura aveva chiesto 10 anni e mezzo di reclusione. Concussione era l’accusa anche per 4 avvocati per i quali era stata avanzata richiesta di pena tra i 4 e 5 anni di carcere: assolti. Un anno e 9 mesi invece per un anziano faccendiere di Angri (A.D.A.) che, secondo il pubblico ministero Fiorillo, avrebbe aiutato in qualche occasione il funzionario di Roccapiemonte. Secondo la procura (che potrebbe presentare ricorso dopo che saranno rese pubbliche le motivazioni della sentenza di ieri) i sei imputati sarebbero stati partecipi al malaffare dell’ufficiale giudiziario. Altri 8 imputati a processo con il rito ordinario tra imprenditori e presunti beneficiari dei magheggi dell’addetto alle notifiche di importanti procedure giudiziari. Saranno in aula a gennaio, su decisione del gup, dopo la nomina del perito per centinaia di intercettazioni a loro carico da parte degli inquirenti. Da 100 a 300 euro, generi alimentari e rapporti sessuali per l’ufficiale giudiziario arrestato mesi fa “per fare o non fare” il suo dovere. Secondo l’accusa ” bastavano anche poche centinaia di euro oppure generi alimentari o la minaccia di procedere allo sfratto dall’abitazione se due donne, una di questa madre di una figlia disabile, per fare del suo lavoro un mercimonio, carta straccia, venir meno ai suoi doveri”. L’ufficiale giudiziario è stato processato e condannato per violenza sessuale mentre sulla corruzione e per atti contrari ai doveri di ufficio oltre alla rilevazione di segreti di ufficio è stato prosciolto. I reati sarebbero stati commessi ad Angri nel 2022, tranne uno a San Marzano Sul Sarno. L’indagine della procura di Nocera è stata condotta dai carabinieri della Sezione operativa del Reparto territoriale nocerino dell’Arma, al comando del tenente colonnello Gianfranco Albanese, e del Nucleo di Polizia economico finanziaria della guardia di finanza di Salerno, retto dal colonnello Claudio Molinari. Secondo la Procura di Nocera Inferiore, sarebbe scaturito “un sistemico quadro di mercimonio della funzione pubblica”. Questo, per il pubblico ministero Marco Fiorillo, avrebbe creato un “cartello” a cui si affidavano persone che non potevano permettersi pagare l’affitto o non avevano titoli per occupare un alloggio popolare. A inizio marzo la Cassazione aveva dichiarato inammissibile il ricorso per l’ufficiale giudiziario che si era presentato al carcere di Vallo della Lucania. Ora la sentenza di primo grado.

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