Primarie si’, primarie no: il tira e molla del Partito Democratico campano prosegue, anche se cambia il protagonista principale. Anzi, la protagonista: ora nel mirino delle correnti che vorrebbero far saltare le primarie per la scelta del candidato governatore della Campania ci sarebbe la segretaria regionale Assunta Tartaglione. Che rischia una clamorosa sfiducia. Tutto ruota intorno alla volonta’ di una parte del Pd campano di far saltare le primarie in programma il prossimo 11 gennaio, e che vedono in campo il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, l’europarlamentare Andrea Cozzolino e la senatrice Angelica Saggese. Tre candidati, nessuno dei quali “renziano”, che stanno conducendo una campagna elettorale sulla quale incombe la volonta’ di chi, rimasto fuori da ogni accordo e senza una candidatura di riferimento, da settimane tenta in ogni modo di ostacolare lo svolgimento della consultazione tra gli iscritti. Il capogruppo in consiglio regionale Lello Topo, l’europarlamentare Massimo Paolucci, la deputata Valeria Valente (esponente dei “Giovani Turchi” e in teoria vicina a Cozzolino, ma segnalata in piena attivita’ per annullare le primarie), lettiani, ex popolari e soprattutto i giovani renziani capitanati da Francesco Nicodemo e Pina Picierno le hanno tentate tutte, fino ad ora, per scongiurare la “conta” e lanciare in campo Gennaro Migliore, individuato come candidato degli antiprimarie.Ma l’unica possibilita’ di imporlo a militanti ed elettori, una volta che la leadership nazionale ha fatto chiaramente capire che il problema va risolto in sede locale, e’ quella di convocare l’assemblea regionale e raggiungere una percentuale dei 2/3 dei componenti che facciano il nome di Migliore. In quel caso, le primarie verrebbero automaticamente annullate. Ma la percentuale e’ alta e, almeno per ora, i numeri per Migliore non sono sufficienti. Soprattutto perche’ il consigliere regionale Mario Casillo, ex Dc con un sostanzioso seguito in provincia di Napoli, non ne vuole sapere di “scaricare” Vincenzo De Luca. E allora, ecco il colpo di scena. Se Casillo non firma la richiesta di annullamento delle primarie, e dunque rende impossibile raggiungere la quota necessaria, secondo gli antiprimarie bastera’ raggiungere il 50% delle firme dei delegati all’assemblea regionale e almeno un risultato sara’ ottenuto: la sfiducia alla segretaria regionale Assunta Tartaglione. Accusata di spalleggiare De Luca, legatissima a Mario Casillo, ora e’ lei l’obiettivo numero uno di riformisti, renziani ed ex popolari. Se non si arrivera’ al 66% delle firme per candidare Migliore, ne basteranno di meno per sfiduciare la Tartaglione. E in Campania la tensione all’interno del Pd potrebbe salire alle stelle.
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