Pagani. “Non ho ricevuto nessuna notifica ma resto a disposizione della magistratura per eventuali chiarimenti. Però sento di aver operato nella legalità. E con me tutta l’amministrazione”. Chiarisce la sua posizione il sindaco di Pagani Lello De Prisco che insieme al suo assessore al Commercio Pietro Sessa, rispondono dell’ipotesi di reato di turbativa d’asta e falso ideologico. Per entrambi il titolare del fascicolo d’inchiesta Elena Guarino ha chiesto il carcere, istanza respinta dal gip Piero Indinnimeo che ha ritenuto insussistente l’accusa del magistrato inquirente e che sarebbe stato rispettato il codice degli appalti. A lui la Dda contesta di “aver favorito l’infiltrazione della criminalità organizzata nel Comune di Pagani reiteratamente esercitando pressioni e intervenendo al fine di determinare l’aggiudicazione in favore della Pedema per dei servizi di spazzamento”. Sul caso è intervenuto il diretto interessato dopo una pausa di riflessione. “Pur rappresentando che nulla mi è stato notificato- dice il sindaco di Pagani De Prisco-, resto a disposizione con i miei avvocati degli organi inquirenti laddove si necessitasse il mio ascolto. Sono sereno sull’operato mio e dell’assessore Pietro Sessa, e continuerò a lavorare per la mia comunità, relegando tale avvenimento nell’ordine delle complicazioni del ruolo di sindaco, che mi onoro di ricoprire”. Ha detto di aver fatto della legalità e del principio di garanzia per tutti un caposaldo della sua attività politica e giuridica, e come sindaco, come avvocato, come cittadino resta fiducioso nell’operato della Magistratura, che sono certo opererà con serenità di giudizio su tutta la vicenda. “Quanto accaduto – aggiunge- non ha bisogno di ulteriore clamore mediatico, soprattutto per il bene della città di Pagani, anche in considerazione del lavoro che sta svolgendo la magistratura per fare piena chiarezza sull’inchiesta, già in parte ricostruita”, ha concluso De Prisco. Secondo la Dda l’ex dirigente Tramontano, avendo figli e nuore impiegati nella Pedema, avrebbe chiesto al sindaco di intercedere per la cooperativa di Marrazzo, dicendo allo stesso Marrazzo che De Prisco si sta mettendo a disposizione per l’ex assessore. Tuttavia, per il gip, questa presunta disponibilità del sindaco è solo un riferimento fatto da terzi, senza prova concreta né certezza della reale portata della disponibilità”.