Il caso Roccadaspide: ancora Dervit - Le Cronache Attualità

di Arturo Calabrese

Ancora Roccadaspide, ancora Dervit. Il comune retto dal sindaco Gabriele Iuliano tramite il Rup Tommaso Maria Giuliani ha proceduto con la liquidazione dei lavori per efficientamento energetico sulla Strada Provinciale 11b per un importo di 67.971 euro alla ditta Marino Impianti Srl, ovviamente fondi ministeriali. Su quella strada, tra l’altro, era già intervenuta la Dervit, società degli arrestati Vittorio De Rosa e Alfonso D’Auria, con un bando di 2 milioni di euro di fondi regionali che comprendeva anche l’illuminazione pubblica.

Ciò non avveniva molto tempo fa, ma il 21 agosto dello scorso anno, con la procedura di gara approvata da una delibera di giunta. Atto che ha un particolare raro: la giunta era al completo. Oltre al duo Gabriele Iuliano – Girolamo Auricchio (o Girolamo Auricchio – Gabriele Iuliano, come dir si voglia). C’erano Daniela Comunale che da lì a poco non avrebbe più partecipato a quasi nessuna giunta e poi recentemente dimissionaria, Paola Gorrasi e l’assessore Giuseppe luliano, per il quale si sta preparando un’inchiesta a parte.

Nella stessa data di agosto, in comune si lavora molto anche nel mese agostano, viene approvata una delibera di giunta, la numero 155, in merito ad un altro progetto esecutivo sempre di efficientamento ma sulla Strada Statale 166 con illuminazione e relativo efficientamento già gestito, manco a dirlo, da Dervit.

In questo caso c’è la richiesta di fondi ministeriali. Il particolare è che la stessa strada era già stata efficientata da Dervit sempre con fondi ministeriali e per le due annualità del 2021 e del 2022, il tutto con un costo di 140 mila euro.

E qui sorge un dubbio dato la legge non ammette ignoranza: la giunta non poteva non essere a conoscenza della fattura della Dervit mentre firmava la richiesta.

Pare, quindi, che sia la stessa società oggi al centro di un’inchiesta giudiziaria per appalti, sub appalti, corruzione e turbata libertà degli incanti, un terremoto politico che coinvolge l’intera provincia, a beneficiare dei fondi ministeriali e non il comune di Roccadaspide. Qualche dubbio, infine, sorge per il bando di gara con cui la giunta ha avviato la procedura.