Nocera. D'Alessandro attacca De Maio - Le Cronache Provincia
Nocera Inferiore Provincia

Nocera. D’Alessandro attacca De Maio

Nocera. D’Alessandro attacca De Maio

Duro affondo del consigliere comunale Giovanni D’Alessandro relativamente alle attività dell’Amministrazione comunale di Nocera Inferiore. Attraverso una lunga nota stampa, l’ex candidato sindaco, tuona contro l’amministrazione nocerina. Tante le criticità sollevate. “Il sindaco De Maio, ricordando i bellissimi episodi del varietà di Renzo Arbore di fine anni Ottanta, forse ha deciso di ridenominare il suo programma elettorale, dai “cinque passi che cambieranno Nocera” a “indietro tutta!”. E – si badi – non è un’impressione di una parte dell’(unica rimasta) opposizione consiliare, cattiva e che sa solo criticare, ma è ciò che si sente a ogni angolo della Città, tra i Nocerini che si dicono pentiti della scelta fatta nel 2022. – si legge nel comunicato stampa – In poco più di due anni il Sindaco De Maio ha fatto rimpiangere l’ex Sindaco Torquato, di cui molti oggi invocano a gran voce il ritorno. Del resto, quel pochissimo di realizzato, a tentoni, come la rotatoria, è frutto proprio delle Amministrazioni guidate dal predecessore. Nelle ultime settimane il Sindaco De Maio è riuscito in ciò che sembrava impensabile. Ha del tutto smantellato i servizi sociali. Una gara per la mensa scolastica per gli istituti comprensivi che sarebbe dovuta partire con grande anticipo, si è conclusa in ritardo. Ha cambiato, come sull’altalena, quattro volte il responsabile del procedimento, nominando sostituendo e rinominando sempre lo stesso funzionario. Fino a trasferirlo del tutto nella biblioteca comunale, lasciando sguarnito l’ufficio comunale dell’unica persona che sapesse cosa rispondere alle mamme che chiedono spiegazioni. Sì, perché il servizio mensa finalmente è partito, in ritardo, ma il malfunzionamento della piattaforma non consente alle famiglie di prenotare e pagare i pasti dei figli. Mentre i dirigenti degli istituti sono costretti, di conseguenza, a prendere le prenotazioni dei pasti, che arrivano anche in ritardo, con grave danno per l’organizzazione delle famiglie. E con un concorso in fieri per assumere il nuovo dirigente di settore che parte claudicante, e quindi fonte di contenziosi, con la nomina di una commissione in cui, dei tre componenti, uno non è dirigente e nessuno dei tre ha una competenza specifica in materia di servizi sociali. I servizi sociali che dovevano essere uno dei fiori all’occhiello dell’Amministrazione De Maio, con un Assessore che ripete di continuo il mantra che “i giovani sono al primo posto nella nostra considerazione perché i giovani sono il nostro futuro”, con un Consigliere delegato e un Presidente di Commissione tutti insieme molto “presenti” per selfie e dichiarazioni, ma poi tutti insieme inefficienti alla prova dei fatti. Parole parole parole. Fatti zero. Anzi, meno di zero, avendo creato solo disastri. Come per i buoni per l’acquisto dei libri nella scuola primaria, dove i ritardi dell’Amministrazione hanno causato un aggravio di spesa per gli istituti comprensivi che hanno dovuto fornire migliaia di fotocopie per garantire l’attività didattica in assenza dei libri di testo regolarmente adottati. Per la scuola secondaria, invece, i buoni, a valere su fondi regionali, sono stati distribuiti per tempo nei Comuni limitrofi ma non a Nocera, con una procedura attivata in ritardo, provocando un grosso disagio alle famiglie che hanno dovuto anticipare i soldi per il corredo scolastico dei figli. Senza parlare dei servizi scolastici speciali per i disabili, questi sconosciuti. Quanto ancora alle famiglie, nel periodo del cambio di stagione, i raccoglitori degli abiti usati, fatti togliere dall’Amministrazione, nessuno sa se e dove saranno ricollocati e i Nocerini non sanno cosa fare degli indumenti in disuso. Nel frattempo via Cucci viene definitivamente chiusa, per l’incapacità di gestire in due anni un’emergenza che rischia di diventare una catastrofe per gli abitanti del luogo e per i commercianti. Quanto, poi, al tanto sbandierato sostegno alle imprese del territorio, dopo numerose interrogazioni, a Fosso Imperatore, per il mini-ampliamento del PIP nessuno sa quando finiranno i lavori per la realizzazione di appena 200 metri di strada. Mentre, naturalmente, ci si riempie la bocca col maxi-ampliamento della zona industriale. E il sostegno alle attività commerciali? Nessuno dell’Amministrazione si esprime circa la chiusura di tanti esercizi commerciali e bar in Città. Da ultimo, ma non ultimo, le risse della movida nocerina. Tra i puristi del linguaggio, che vogliono spiegare cosa significhi “movida” e se c’è o non c’è a Nocera, e gli insipienti dell’Amministrazione, ci si è dimenticati che è dal 2017 che i Sindaci hanno il potere di comminare il DASPO urbano, che, oltre alle telecamere (che non funzionano o che non vengono visionate), sarebbe un bel deterrente, se solo fosse utilizzato, per impedire ai soggetti coinvolti nelle risse di continuare ad avere accesso nei luoghi della Città dove hanno fatto danni a cose e persone. Adesso è quindi giunto il momento che il Sindaco De Maio prenda atto della situazione e abbandoni l’incompetenza e l’immobilismo che finora hanno caratterizzato la sua Amministrazione. Proponiamo la creazione immediata di un tavolo di emergenza, aperto a tutte le forze politiche e sociali, le istituzioni educative, i rappresentanti delle famiglie e della società civile, per affrontare in modo coordinato e cooperativo le criticità che affliggono la nostra Città. Nocera ha bisogno di una leadership, di decisioni coraggiose e di una visione a lungo termine. Non possiamo più permetterci di sacrificare il benessere della nostra comunità a causa di inefficienze e ritardi. Il tempo delle promesse e delle chiacchiere è finito. Adesso è giunto il momento delle soluzioni. Nocera al Centro è pronta a dare il suo contributo assieme a tutti gli altri soggetti che vorranno collaborare, tutti assieme, con l’Amministrazione, per il bene della nostra comunità. Per invertire una rotta che sta portando al declino della nostra amata Città”.

Giuseppe  Colamonaco