De Luca minaccia la chiusura dei pronto soccorso in Campania, figli della sua incapacità di programmazione e che già oggi sono, come efficienza, ai piedi di Pilato, nonostante l’impegno degli operatori. Come se tutti non sapessero che lui e il suo uomo Coscioni hanno fatto il bello e il cattivo tempo in questi quasi 10 anni con conseguente sfascio della Sanità nella nostra regione. La Campania vive una completa débâcle di un servizio essenziale che non è in grado di assicurare assistenza sanitaria di qualità ai propri cittadini tanto da costringerli sempre più spesso ad andarsi a curare in strutture di altre regioni, con enorme aggravio finanziario per la Regione Campania costretta a pagarne il conto. Interminabili liste d’attesa, reparti chiusi, medicina territoriale inesistente ed esami specialistici da effettuarsi dopo molti mesi”. Lo dice il coordinatore dell’Assemblea Nazionale di Fratelli d’Italia, Edmondo Cirielli. “De Luca asserisce che la Campania è stata derubata di quasi dieci miliardi di euro in un decennio. Ebbene, chieda spiegazioni al suo partito, il Pd, che ha governato il Paese per la maggior parte degli anni a cui lui fa riferimento. Fratelli d’Italia sedeva nei banchi dell’opposizione. Chieda ai parlamentari campani del Pd che hanno votato le fiducie in Parlamento a quella classe politica che lo ha depauperato delle risorse per la sanità assegnando in maniera ingiustificata i fondi del sistema sanitario in base all’età media e non alla morbilità, aspettativa di vita e numero di abitanti. Grazie invece al ministro Schillaci e alla Premier Giorgia Meloni che hanno cambiato finalmente questo vergognoso sistema voluto dalla conferenza stato regioni dominata per anni dal Pd. E non faccia sterili attacchi all’attuale governo nel tentativo di creare confusione illudendosi di prendere in giro una parte dei cittadini campani solo per nascondere i propri disastri; tanto non gli crede più nessuno”, aggiunge Cirielli. “Per quanto concerne infine l’Autonomia, De Luca non faccia lo smemorato. Ha probabilmente cambiato idea perché oggi al Governo c’è il centrodestra e rinnega spudoratamente quanto dichiarato cinque anni fa allorquando fece formale richiesta di adesione all’Autonomia Differenziata, oltre al fatto – conclude – che nella sanità l’autonomia differenziata esiste già e, invece, dovrebbe essere revocata per regioni guidate da incapaci come lui”.
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