Comunità Montana: ieri visita dalla Guardia di Finanza - Le Cronache Attualità

di Arturo Calabrese

La Guardia di Finanza è andata anche alla Comunità Montana Alento Monte Stella. Le Fiamme Gialle, oramai, stanno avendo molto da fare nel territorio cilentano, ma quanto accaduto ieri a Palazzo Cagnano non ha nulla a che vedere con l’inchiesta che sta in questo periodo sconvolgendo il territorio della provincia di Salerno.

O almeno non direttamente. I finanzieri della compagnia di Agropoli, pare, sono stati nell’ufficio della presidenza. Al centro della questione sembra esserci la mozione di sfiducia ricevuta dal presidente Luigi Guerra. Sono tanti gli interrogativi sulla visita di ieri, ma voci di corridoio darebbero proprio quella come motivazione.

Stando nel campo delle ipotesi, non è da escludere che il corposo faldone di documenti, le famose ventiduemila pagine che riguardano Alfieri e gli appalti, abbia dentro di sé anche qualcosa che richiami alla Comunità Montana Alento Monte Stella. Siamo nel campo delle ipotesi e solo il tempo dirà se trattasi o meno di ipotesi giuste o sbagliate. Da capire anche il perché del coinvolgimento proprio delle Fiamme Gialle.

La vicenda

Giusto ripercorrere i fatti. Era il 29 luglio scorso quando venne eletto presidente dell’ente montano il sindaco di Lustra Guerra. L’elezione fu molto movimentata con il presidente in uscita Angelo Serra, mai arresosi ad essere ex, che più volte intervenne per bloccare quella che sarebbe diventata la sua successione.

Guerra venne eletto e al suo fianco Armando Bianco e Andrea Russo. Il 20 agosto, poi, alcuni sindaci guidati da Michele Apolito presentarono una mozione di sfiducia a Guerra. Tra i firmatari anche Russo che di fatto sfiduciò sé stesso per poi riproporsi come nuovo.

Caso più unico che raro. Ed è su questo punto che Guerra ha basato la sua difesa non convocando il consiglio della Comunità Montana per discutere all’ordine del giorno la mozione. Il rappresentante di Perdifumo, ma residente a Torchiara ove è sposato, non avrebbe potuto sfiduciare sé stesso e poi ripresentarsi. In ogni caso, recentemente, Apolito e i suoi hanno presentato un ricorso al Tribunale amministrativo regionale affinché ci fosse la convocazione.

I giudici dovrebbero esprimersi il 23 di ottobre, ma è probabile che si dovrà attendere qualche giorno in più per avere la sentenza. Sentenza che, per dirla tutta, potrà al massimo ordinare al presidente di convocare l’assise. Per farlo avrà trenta giorni di tempo, come da prassi.

Le reazioni

Quando tutto quanto esposto prima succedeva, a fare molto rumore è stato il silenzio dell’allora sindaco di Capaccio Paestum, presidente della Provincia di Salerno e dell’Unione dei Comuni Paestum Alto Cilento Franco Alfieri, oggi in carcere per una serie di accuse tra cui la corruzione.

Un silenzio che potrebbe essere solo ufficiale, ma qualche manovra da parte sua, nella qualità di guida Pd del territorio, potrebbe esserci stata.

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