di Erika Noschese
La maggioranza Napoli è spaccata. Senza sé e senza ma. E la prova è l’atteggiamento assunto dai consiglieri Sara Petrone e Rino Avella che, ancora una volta, hanno scelto di astenersi dal voto favorevole sui provvedimenti finanziari con all’ordine del giorno la variazione al bilancio 2024-2026 e l’approvazione del bilancio consolidato 2023 dell’11 settembre 2024. La consigliera dei Progessisti, Sara Petrone, nella sua dichiarazione di voto ha sottolineato la mancanza di una prospettiva futura: «Con riferimento alla variazione di bilancio, rifacendomi a quanto già espresso in merito al patto salva comuni, ribadisco che sono totalmente in disaccordo sulle modalità di ripianamento della situazione debitoria. Già in passato mi sono espressa sull’efficientamento, sul verde, sulla cementificazione e quant’altro ma ho visto che i miei pareri non hanno avuto accoglienza. Ritengo che l’approccio a tali temi assolutamente manchi di prospettiva futura, non sia risolutivo e rappresenti un ulteriore aggravio per l’economia del comune – ha dichiarato la Petrone – Questo mi spinge professionalmente ad astenermi sui provvedimenti finanziari legati al bilancio. Tuttavia, come ho detto in più occasioni, sono disponibile a discuterne e a trovare insieme soluzioni diverse per la città e maggiore concretezza di impegno di chi è stato preposto». La consigliera dei Progressisti si è astenuta anche sul bilancio consolidato «per non aver seduto tra i banchi di questo consiglio quando sono state prese le relative scelte, ma anche perché nel 2023 ho fatto parte del CdA della Fondazione Scuola Medica Salernitana che rientra nel perimetro di consolidazione di questo ente». E proprio in riferimento al Museo Papi la richiesta al sindaco di verificare «perché la Fondazione Scuola Medica Salernitana non ha ancora stipulato le convenzioni per la gestione sia del Museo Papi che del GDM, destinatari entrambi di interventi, anche importanti, pagati con fondi pubblici. E perché sono stati rotti i rapporti con i ragazzi volontari che per anni hanno gestito encomiabilmente la struttura che quindi, seppure di recente ristrutturata, resta chiusa al pubblico e in balia dell’abbandono. Auspico maggiore attenzione al nostro patrimonio storico, culturale e immateriale». Parole che hanno suscitato l’ira del capogruppo Luca Sorrentino che ha addirittura osato invitare la consigliera a passare all’opposizione, colpevole – a suo dire – di «non comunicarci le sue intenzioni di voto nel corso della riunione di maggioranza, dunque impossibilitati a correre ai ripari», dimostrando quanto la maggioranza si regga oggi su un sistema che dovrebbe impedire alle singole persone di essere “pensanti” e in grado di decidere autonomamente per il bene della città, come del resto ha sempre fatto la consigliera Petrone che anche nella passata legislatura ha sempre offerto il suo valido contributo su temi particolarmente rilevanti a partire dalla prevenzione incendi. A stoppare Sorrentino il sindaco Napoli che ha invitato la consigliera Petrone ad un colloquio privato per capire ed analizzare le perplessità e dare risposte concrete in tal senso. E il fronte astensione coinvolge anche il consigliere del Psi Rino Avella che ha ribadito nel suo intervento tutte le problematiche esistenti attualmente. Nel suo intervento il socialista ha sottoposto all’attenzione del sindaco alcune istanze giunte dai cittadini salernitani, «questioni degne della massima attenzione da parte di questa Amministrazione della cui maggioranza il Partito Socialista Italiano, ricordo, fa parte. Amministrazione che però a queste istanze non dà risposte risolutive. Oramai da anni non dà risposte». Il riferimento è al tema della sicurezza ribadendo la «necessità della riapertura, almeno alle due ruote, del sottopassaggio di collegamento tra via Torrione e via Mobilio, nel senso mare-monti; da anni ripetiamo la necessità della istituzione nell’area di via Carrella di una bus station gestita, dotata di servizi per il personale di bordo e le migliaia di passeggeri che mensilmente usufruiscono delle autolinee private per collegamenti a medio-lungo raggio nazionali ed internazionali – ha detto il presidente della commissione Sport – Così come ripetiamo e qui oggi riaffermiamo la assoluta necessità che il Comune proceda al recupero dei cospicui crediti vantati nei confronti di alcune società sportive. Crediti maturati negli anni a fronte dell’uso di alcune strutture comunali sulla base di precise convenzioni. Strutture per le quali le stesse società poi pubblicamente si lamentano, accusando il Comune ma omettendo di raccontare che non pagano i canoni. Società che utilizzano quelle strutture per offrire attività di base a fronte di abbonamenti medi per le famiglie – va detto – nient’affatto di tipo “sociale”». Il Comune infatti dovrebbe recuperare somme importanti dalle società sportive e se ciò avvenisse si potrebbe pensare di destinare l’80% dei canoni recuperati (che ammontano a centinaia di migliaia di euro), al settore dell’impiantistica sportiva che, in questo modo, potrebbe meglio rispondere alle esigenze di manutenzione ordinaria e straordinaria e gravare di meno, finanziariamente, sulla collettività. «Queste e tante altre sono le questioni tanto impellenti quanto stagnanti, rispetto alle quali registro un inammissibile silenzio. Qui non si tratta di rispondere a Gennaro Avella ma di onorare il patto con i cittadini amministrati, la maggioranza dei quali ha eletto noi Consiglieri e lei, signor sindaco, affidandoci il compito di amministrare la città per risolverne i problemi. Cosa che a mio parere non stiamo facendo come dovremmo e potremmo – ha aggiunto il consigliere socialista – Silenzio che interpreto come un segnale anche politico nei miei riguardi. Di cui prendo atto. Signor Sindaco, a mio parere l’Amministrazione è chiamata a cambiare passo».