Baronissi. Boschi sicuri, insorge l’opposizione: - Le Cronache Provincia
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Baronissi. Boschi sicuri, insorge l’opposizione:

Baronissi. Boschi sicuri, insorge l’opposizione:

“Questa volta i piromani non c’entrano: meno proclami, meno annunci, più attenzione al territorio, anche alle cose più semplici”. Ad annunciare questo messaggio sono i consiglieri di opposizione del gruppo “Marco Picarone Sindaco”, composto dal capogruppo Marco Picarone e dai consiglieri Elisa Galdi e Carmine Santoro. Il riferimento degli oppositori riguarda la salvaguardia del territorio dagli incendi boschivi, che parte da una attenta disamina a tappe, mettendo in risalto gli interventi posti in essere dall’amministrazione comunale, sui quali i consiglieri di minoranza hanno voluto esporre delle osservazioni. Innanzitutto, il gruppo di minoranza ha apprezzato l’annuncio esposto dal sindaco Anna Petta, lo scorso 6 luglio, quando è stato comunicato alla città l’avvio del progetto “boschi sicuri”, di prevenzione degli incendi boschivi, affidato alla Protezione Civile, in collaborazione con l’associazione “il Punto” e la Polizia Municipale, con l’ausilio di un drone e con “l’intensificazione della manutenzione delle aree verdi”. Meno bene, invece, è stato valutato un intervento del primo cittadino, dopo nove giorni da quell’annuncio, quando “con imprudente tempestività – si legge testualmente in una nota dei tre consiglieri di opposizione – il sindaco affermava che il progetto “boschi sicuri” stava già dando risultati concreti nella prevenzione e gestione degli incendi boschivi”. Valutazione che i consiglieri di opposizione considerano peggiorata, quando lo scorso 30 luglio c’è stato il primo devastante incendio in zona Cariti, a cui, purtroppo, hanno fatto seguito altri incendi, che hanno determinato una delle estati più nefaste per i versanti montuosi. Si arriva, poi, allo scorso 16 agosto, con i tre consiglieri che, di fronte a tanto scempio e ai rischi idrogeologici connessi, accolgono con favore la proposta del sindaco di convocare “subito un tavolo tecnico intercomunale per affrontare l’emergenza incendi nella Valle dell’Irno e avviare un piano di riforestazione e tutela ambientale”. “Premesso – hanno dichiarato i tre consiglieri – che come opposizione siamo pronti a dare il nostro pieno consenso e sostegno ad iniziative che affrontino il problema in maniera credibile e concreta. Pero qualche domanda vorremmo porla: a quando questo tavolo tecnico intercomunale da fare “subito”? C’è la consapevolezza che molta, della materia, è di competenza regionale e/o nazionale? Che la prevenzione, fatta di interventi preventivi nei boschi ed anche di sensibilizzazione dei cittadini (a partire dalle scuole), è lo strumento essenziale per combattere gli incendi? Che il rimboschimento, peraltro di complicata attuazione, non è, di per sé, la soluzione al problema? Che esistono o si stanno mettendo in atto idee, progetti e azioni concrete per realizzare opere che siano un valido strumento di difesa delle nostre colline?” Domande alle quali l’opposizione ora cerca risposte, avanzando anche alcuni suggerimenti, in quelle che essi stesso hanno definito le “cose semplici” da attuare tra cui: “Come si fa – si chiedono i tre consiglieri di minoranza – a far morire perché non innaffiate, la quasi totalità delle oltre duecento piante di lauro ceraso messe a dimora a destra e a sinistra della rotatoria che immette nella infrastruttura dove “dovrebbe” nascere la “Città della Medicina”? Come si fa a lasciare, già adesso e sempre nella stessa zona, nel più totale abbandono i suoli oggetto di esproprio? E’ come se, l’attenzione dell’amministrazione, fosse concentrata solo su qualcuno, anche in maniera ripetitiva, dei fatti che interessano la nostra comunità. Meno chiacchiere si passi ai fatti concreti”. Un intervento che i consiglieri di opposizione hanno voluto esporre nel tentativo di ottenere risposte a temi di interesse collettivo. Mario Rinaldi

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