Cava. Senatore, deficit di 80 milioni di euro - Le Cronache Provincia
Provincia Cava dè Tirreni

Cava. Senatore, deficit di 80 milioni di euro

Cava. Senatore, deficit di 80 milioni di euro

di Mario Rinaldi

 

 

Un aneddoto risalente a 44 anni orsono, riferisce che l’allora praticante avvocato Alfonso Senatore, classe 1955, ha rischiato di morire in un agguato terroristico delle brigate rosse, nel cui mirino, pare, fosse finito il Consigliere Regionale della Campania, onorevole Giacomo Mele. “Si può dire che sono vivo per miracolo. Ma questa è un’altra storia che racconteremo in un’altra sede”. Così, l’attuale coordinatore regionale di “Meridione Nazionale”, nonché avvocato di successo Alfonso Senatore di Cava dè Tirreni, che in un breve racconto ha ricordato quel lontano 16 marzo 1980, quando, trovandosi nell’auto dell’on. Mele, che percorreva via Nizza a Salerno, per poco non si trovò coinvolto nell’agguato che le brigate rosse tesero al magistrato Nicola Giacumbo, assassinato dai brigadisti, al quale nel 2010 venne concessa l’onorificenza di “vittima del terrorismo”. Ma come dicevamo, questa è un’altra storia. Ora, il coordinatore di “Meridione Nazionale” ha voluto esporre l’attuale situazione del Comune di Cava dè Tirreni, anche in vista delle elezioni amministrative che si terranno il prossimo anno per il rinnovo del Consiglio Comunale e alle quali anche lui, l’avvocato Senatore, parteciperà nella qualità di candidato.

Avvocato Senatore, com’è ad oggi la situazione generale di Cava dè Tirreni?

“La situazione a Cava è disastrosa. L’ente ha un debito di quasi 70-80 milioni. Stesso io ho presentato diversi esposti alla Corte dei Conti per denunciare il deficit economico-finanziario. C’è uno squilibrio economico da sanare per il quale potrebbero essere impiegati almeno 15 anni. Gli uffici comunali preposti vengono sottoposti continuamente a controlli degli ispettori della Corte dei Conti per valutare la regolarità della tenuta contabile dell’Ente. Questa condizione, come logica conseguenza, ha provocato molti impedimenti al Comune che non può indire concorsi, non può fare investimenti, essendo costretto a svendere i gioielli di famiglia tra cui il velodromo, la mediateca, la biblioteca comunale, un palazzo storico comunale. Solo che non riescono a trovare gli acquirenti. Sono stati in grado di vendere solo la Cofima a degli imprenditori, ma alcuni esponenti delle precedenti amministrazioni sono finiti sotto processo perché pare che il complesso non doveva essere venduto nei termini e nelle condizioni in cui è stato venduto. A breve ci sarà una sentenza della Corte dei Conti sul tema. Insomma, l’ente è completamente bloccato sotto tutti i punti di vista. Avvocato ci sono altre criticità? “Una delle maggiori criticità a Cava resta il tema della sicurezza. Nello scorso periodo di Natale, una banda a messo a segno dei furti in serie in diverse abitazioni private, anche in presenza degli occupanti. Ora, pare che questa attività delinquenziale sia ripresa e c’è assoluto bisogno di intervenire per evitare che possano verificarsi ulteriori ed eventuali spiacevoli episodi di criminalità che possano mettere in pericolo l’incolumità dei cittadini. Tempo fa, lanciai l’idea dei comitati di vicinato che però non è stata avallata”.

“Meridione Nazionale” parteciperà alle prossime elezioni. Con quale ruolo?

“Meridione Nazionale, nel corso del tempo si è trasformato in movimento tentando di creare una rete con tutte le associazioni. Forse manca un leader in grado di poter mettere insieme tutte le forze di questo movimento in continua evoluzione. L’autonomia differenziata, chissà, potrebbe agevolarci in questa ricerca attraverso una unità di intenti, nella speranza di mettere insieme tutti gruppi allo scopo di bloccare l’avanzamento di accozzaglie partitiche che funzionano a mò di mascherata tirannia. Inizialmente, “Meridione Nazionale” ha sponsorizzato l’astensionismo. Ora, sta passando ad un’azione più propositiva per capire chi è portatore di interessi superiori e non personali e per capire chi vuole servire e chi si vuole servire. La nostra lotta è contro il “civismo”, inteso come coalizioni tra partiti, anche di estrazione politica completamente differente e che rappresentano il male della società”.

Quindi cosa farà “Meridione Nazionale”.

“Ad oggi, ci stiamo organizzando in una coalizione elettoralistica e siamo alla ricerca di un candidato sindaco, preferibilmente donna, perché crediamo che le donne hanno una marcia in più: sono mamme, sono mogli, sono parsimoniose e riescono a tenere sotto controllo i conti familiari, come farebbe il buon padre di famiglia, con la differenza che la donna riuscirebbe meglio in questo intento perché dotata di maggiore sensibilità ed oculatezza. Quindi se ci fosse una donna sindaco sono sicuro che i conti dell’ente verrebbero sistemati”.

L’avvocato Senatore scenderà in campo?

“Non mi piace scendere in campo, perché sembra di dirigersi verso il basso. Io mi sento come un gladiatore, quindi preferisco salire in arena per combattere. E diciamo che sono pronto a salire in arena come i gladiatori, però non intendo candidarmi a sindaco. Piuttosto agirò da scudo per difendere il nostro movimento dagli attacchi dall’aggregazione civica, rappresentata da un’accozzaglia partitica. Puntiamo a mettere insieme soggetti della società civile, che appartengono alle associazioni e ai movimenti, ma non a partiti, e che condividono programmi ben definiti. Vogliamo differenziarci dagli attuali politici, che sembrano tutti dilettanti allo sbaraglio”. Che dire? “Meridione Nazionale” sarà presente alle prossime elezioni e, come affermato dal coordinatore regionale Senatore, il movimento è pronto a salire in arena e a dare battaglia.