Brusca frenata del comparto calzaturiero italiano nel primo trimestre del 2024, che registra una contrazione sia dell’export (-9,7% in valore e -10,3% nelle paia) che del fatturato (-10,1%). Lo scenario emerge dall’ultimo report realizzato dal Centro Studi Confindustria Moda per Assocalzaturifici, che evidenzia anche una flessione degli acquisti delle famiglie italiane (-1,6% in quantità e -0,7% in spesa). Nel primo trimestre in Campania export in calo del -2,9% in valore. Le prime 5 destinazioni dell’export campano, che coprono il 60,1% del totale, sono risultate: Francia (+15%), Germania (-8-8%), Usa (-22,4%), Svizzera (+3,5%) e Spagna (+76%). Il numero di imprese attive (tra calzaturifici e produttori di parti) ha registrato, secondo i dati di Infocamere-Movimprese, un calo di -6 aziende sullo scorso dicembre, tra industria e artigianato, accompagnato da un saldo negativo di -39 addetti. Per quanto riguarda le ore di cassa integrazione guadagni autorizzate da INPS nel primo quadrimestre dell’anno per le imprese campane della filiera pelle, si registra un aumento del +484% rispetto allo stesso periodo del 2023: sono state autorizzate 2,5 milioni di ore, un numero superiore del +312% anche rispetto alla situazione pre-emergenziale dei primi 4 mesi 2019. Sulla situazione nazionale è intervenuta Giovanna Ceolini, Presidente Assocalzaturifici: “Archiviato il 2023 con una sostanziale tenuta nel fatturato, (14,58 miliardi di euro, +0,6% sul 2022) e nell’export, sebbene con volumi già in sofferenza, in avvio 2024 è proseguito per il calzaturiero il rallentamento iniziato nella seconda metà dello scorso anno, divenuto ora ancor più marcato, con una forte riduzione degli ordinativi e dell’attività produttiva (l’indice Istat della produzione industriale segna nei primi 3 mesi un -20,5%). La consueta indagine condotta a maggio tra i nostri associati ha evidenziato un calo del fatturato per il 68% del campione, con una fetta non trascurabile di Associati (18%) che ha riportato una contrazione addirittura superiore al -20%. Inoltre, il sentiment degli imprenditori non mostra fiducia: solo l’11% confida in un miglioramento dell’evoluzione congiunturale nel secondo trimestre, che secondo le previsioni degli intervistati è destinato a chiudersi con un calo del fatturato attorno al -7,4% su aprile-giugno 2023. Oltre l’80% prevede un’inversione di rotta non prima del 2025”. Nel report emerge come, per quanto riguarda le esportazioni (cui viene destinato l’85% della produzione nazionale), nel primo trimestre 2024 siano state vendute 51,9 milioni di paia (6 milioni in meno rispetto agli stessi mesi dello scorso anno), per 3,17 miliardi di euro. Dopo un gennaio di tenuta (almeno in termini di valore: +1,4%), la dinamica si è fatta più penalizzante a febbraio (-6,2%), fino a registrare in marzo un crollo nell’ordine del -20%, sia a valore che nelle paia. L’analisi per tipologia merceologica mostra flessioni, sia in quantità che a valore, per tutti i comparti. In particolare, quello delle calzature con tomaio in pelle, primo per importanza con un’incidenza del 65% sulle vendite estere in valore, segna un -8,6% in volume con un -7% in valore sui primi 3 mesi 2023.
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