Con Carisal nasce il progetto Beintern - Le Cronache Salerno

Abbattere le barriere digitali e generare nuove opportunità di lavoro per le fasce d’età più mature spesso sfiduciate. È con questo obiettivo che parte il progetto “Beintern”, selezionato dal Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa sociale e realizzato dal Consorzio Osservatorio dell’Appennino Meridionale in partnership con l’Università degli Studi di Salerno (Unisa) e la Fondazione Saccone. Partner sostenitori del progetto: Viralbeat S.r.l., Ninja Marketing Srl, Pagine Mediche S.R.L., Palazzo Innovazione S.R.L., Stratego Comunicazione S.R.L., Uniconsul e Virvelle Società Benefit. Il progetto Beintern si rivolge a persone tra i 35 e i 50 anni, disoccupate e residenti in Campania, Molise e Basilicata. Sarà composto da tre step: Be Experience (16h in aula laboratoriale e 30h in Fad asincrona), con un focus sull’acquisizione di soft skills; Be Digital (24h in aula e 60h in Fad asincrona), incentrato sulla digitalizzazione; Be History (230h in aula e 240h di stage), i 40 corsisti più meritevoli accederanno a questa fase del progetto che consisterà in attività didattiche e laboratori esperienziali, mirati all’acquisizione di competenze digitali avanzate e hard skills connesse al tema del turismo esperienziale e del marketing strategico. Attraverso un percorso formativo innovativo e gratuito, i partecipanti potranno acquisire le competenze digitali necessarie per affrontare le sfide del mercato del lavoro odierno e rimettersi in gioco con nuove opportunità professionali. Il progetto, oltre a corsi di formazione, offre un supporto personalizzato a ciascun partecipante: career coaching per definire i propri obiettivi professionali, supporto psicologico per affrontare eventuali difficoltà, servizio di baby-sitting per conciliare formazione e vita privata, corsi di lingua italiana per colmare eventuali lacune linguistiche. Inoltre, i partecipanti avranno accesso a un hub di orientamento per ricevere informazioni sul mercato del lavoro digitale, a una community digitale attiva per scambiare idee e fare rete, e un servizio di placement personalizzato per entrare in contatto con aziende del territorio. Il progetto è stato presentato nel dettaglio alla stampa nella conferenza tenutasi presso la sede della Fondazione Carisal. Ad introdurre l’incontro è stato il Presidente della Carisal, Domenico Credendino: “ Beintern si rivolge agli over 35 fino ai 50 anni – ha spiegato Credendino – Si tratta del terzo bando che la Fondazione, tramite il Fondo per la Repubblica Digitale, ha messo in campo insieme a partner importanti come Fondazione Saccone, Virvelle e Università di Salerno. Siamo orgogliosi di esprimere sul nostro territorio dei valori aggiunti lavorando sempre per il benessere collettivo e non personale”. Presente per la Fondazione Carisal, il Direttore Francesco Paolo Innammorato. “L’Osservatorio dell’Appennino Meridionale, capofila del Progetto Beintern, è un Consorzio costituito dall’Università degli Studi di Salerno e dalla Regione Campania – ha dichiarato Mariagiovanna Riitano, Presidente del Consorzio Osservatorio Appennino Meridionale – Ha come finalità la realizzazione di ricerche applicate e l’Organizzazione di Corsi finalizzati a formare laureati, aziende e personale specializzato su tematiche innovative quali, ad esempio, il fuoco prescritto o l’agricoltura e la zootecnia di precisione. Il progetto Beintern costituisce un’esperienza nuova sia per il target dei destinatari che per il tipo di formazione che sarà erogata. La vocazione dell’Osservatorio è quella di operare in favore dei territori della Campania e del Mezzogiorno e, dunque, l’occasione fornita da Progetto di cui parliamo oggi ci è stata particolarmente gradita per la tipologia e la qualità della formazione, per l’età degli utenti, per la vocazione fortemente orientata al lavoro di tutto il Progetto. Infine, e non da ultimo, abbiamo molto apprezzato la qualità e l’esperienza dei partner, importante garanzia per il successo del progetto”. “A questo progetto partecipiamo a doppio titolo: sia come Osservatorio, grazie alla Presidente del Consorzio Osservatorio Appennino Meridionale, Mariagiovanna Riitano, sia come Università di Salerno – ha dichiarato Virgilio D’Antonio, Direttore del Dipartimento Dispc dell’Unisa – L’Università s’impegna a supportare un progetto che si allinea perfettamente con quella che è la sua terza missione, dopo quelle della didattica e ricerca, ovvero restituire le competenze presenti nell’ateneo e offrirle alle imprese del territorio. Il nostro obiettivo è quello di riportare in occupazione almeno 70 figure. Una sfida importante, soprattutto per un territorio come il nostro”. Di “impatto” invece ha parlato Mario Vitolo, Managing Director Virvelle: “Beintern non è un progetto di formazione – ha esordito – La cosa più importante non è il prodotto ma l’impatto. Creare impatto rispetto alle attività da realizzare. Si rivolge a persone prevalentemente provenienti dai territori rurali, distanti dalle città, valorizzandone il potenziale. Proponiamo percorsi diversi dalla formazione classica, che includono anche supporto psicologico e corsi di alfabetizzazione digitale che è il vero tema di oggi. Insegnare a relazionarsi nei contesti, aiutarli a riavere fiducia, offrire un’alternativa a persone che stanno manifestando diffidenze. “Siamo in un momento molto positivo – ha commentato l’iniziativa Giorgio Scala, Presidente della Fondazione Saccone – Abbiamo avuto un ottimo impatto con il progetto Next Gen Revolution, indirizzato agli under 35. Con questo progetto chiudiamo un cerchio. Si tratta di un’opportunità generosa rispetto a un target che spesso viene escluso e che vive uno stato di sfiducia ancora più marcato rispetto a quello dei Neet. Il nostro intento è quello di prenderci cura del target a 360 gradi, grazie a delle attività di career coaching, baby-sitting, accompagnandoli fino a ridisegnare il proprio futuro, trasferendo fiducia e creando le condizioni migliori per riportarli al lavoro”. Il progetto è stato selezionato dal Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa sociale. Il Fondo per la Repubblica Digitale è nato da una partnership tra pubblico e privato sociale e, in via sperimentale per gli anni 2022-2026, stanzia un totale di circa 350 milioni di euro. È alimentato da versamenti effettuati dalle Fondazioni di origine bancaria. L’obiettivo è accrescere le competenze digitali e sviluppare la transizione digitale del Paese. Per attuare i programmi del Fondo – che si muove nell’ambito degli obiettivi di digitalizzazione previsti dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e dall’FNC (Fondo Nazionale Complementare) – a maggio 2022 è nato il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa sociale, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata da Acri.