Bologna/Nocera Inferiore/Scafati. Aveva spostato il proprio volume di affari (illeciti) a Bologna e sotto la Torre degli Asinelli era riuscito a mettere da parte beni per oltre due milioni. Secondo la Dda felsinea però quel patrimonio l’avrebbe ottenuto con le estorsioni e l’usura. Reati contestati insieme all’intestazione fittizia di beni per evitare l’aggressione dei beni da parte dello Stato. Sono le accuse mosse al 71enne di Nocera Inferiore Gaetano Vitolo volto noto nell’Agro nocerino e arrestato ieri mattina dagli uomini della Guardia di Finanza di Bologna su disposizione del gip felsineo che ha accolto le richieste della locale procura. L’ordinanza è stata eseguita ieri dalle Fiamme gialle bolognesi e dal Servizio centrale investigazione criminalità organizzata (Scico), con il supporto dei militari dei Comandi provinciali di Lecco, Salerno e Verona. Sotto sequestro beni per circa due milioni di euro, tra cui “i redditi derivanti dall’affitto d’azienda di un’attività di pizza al taglio e d’asporto nel centro di Bologna”, ovvero la “Pizzeria Due Torri” situata nella centrale strada Maggiore. Sotto accusa anche altre 15 persone tra cui figli, moglie e amici residenti sia in Emilia Romagna che nel resto d’Italia e nell’Agro nocerino (tra Angri e Scafati) che avrebbero aiutato Vitolo a occultare la proprietà di tre appartamenti a Bologna e un altro a Nocera Inferiore, delle auto, polizze assicurative e conti correnti bancari. Avrebbero avuto un reddito sproporzionato rispetto agli averi ritrovati. Tra loro anche un bolognese, un napoletano, un tunisino e un milanese. Il 71enne in passato era stato accostato alla nuova camorra organizzata di Raffaele Cutolo e una ventina d’anni fa sottoposto a sorveglianza speciale. Non aveva abbandonato i vecchi sistemi: a lui viene contestata l’usura e l’estorsione. Voleva uno sconto sull’acquisto di un immobile, e al venditore avrebbe fatto dire “Lo zio vuole i soldi” . Il riferimento è per una casa in piazza Trieste e Trento a Nocera Inferiore che sarebbe stata acquistata per 70mila euro rispetto al prezzo di mercato che era di circa 120mila. Per quell’immobile sarebbe stata data una caparra di mille euro ma il gruppo voleva i soldi indietro chiedendo il doppio. “Altrimenti mi manda sopra la figlia per una settimana”. Poi nell’ordinanza c’è un prestito usuraio, tra gli altri, fatto a un dipendente della pizzeria di Bologna che nel 2020 chiuse per pandemia. “Vedi che ora prende i soldi della cassa integrazione, vai giù e fatteli dare”, disse a un sodale Vitolo. E così accadde che quel denaro (530 euro) finì nelle tasche dell’arrestato dopo minacce di morte. Nonostante sia ritenuto contiguo al clan Mariniello/Pignataro, in questo caso però l’aggravante del metodo mafioso non è contestata, ma per il 70enne – indagato in concorso con altre 15 persone – il gip di Bologna ha comunque disposto la custodia cautelare in carcere. Tra i beni sequestrati anche contanti e orologi. La pizzeria continua a funzionare. Gli attuali gestori, in affitto, non c’entrano nulla con l’organizzazione. Il canone però, d’ora in poi dovranno versarlo all’amministratore nominato dal tribunale di Bologna. Le indagini del Nucleo di Polizia economico-finanziaria di Bologna, oltre “all’ipotesi di trasferimento fraudolento di valori, hanno permesso di documentare numerose altre condotte antigiuridiche, dall’indebita percezione di erogazioni pubbliche a episodi di usura ed estorsione a danno di persone in evidenti difficoltà economiche”. Oltre a questo, è stata anche ricostruita “la posizione patrimoniale di tutti gli indagati, rivelatasi sproporzionata rispetto alle dichiarate fonti reddituali” spiega la procura bolognese. INDAGATI A PIEDE LIBERO Giovanni Abate 41 anni di Nocera Inferiore, Antonio Albano 52enne di Bologna, Francesco Altieri 53 anni di Nocera Inferiore, Maria Barba 61enne di Nocera Inferiore, Filomena Califano 57enne di Pagani, Aniello Coppola 43 anni di Nocera Inferiore, Neij Jarbouja tunisino di 37 anni, Salvatore Manfredonia 62enne di Scafati, Giovanni Palescandolo 57 anni di Angri, Flavio Schmidt 50 anni di Castellammare di Stabia, Felice Spinelli 45enne di Nocera Inferiore, Aniello Vitolo 37 anni di Nocera Inferiore e Sofia Vitolo 42 anni di Nocera Inferiore.
Articolo Precedente
Cure mediche sempre più costose: come e quando ricorrere a un prestito
Articolo Successivo
Cava. Tutela e valorizzazione dei beni culturali
Post Recenti
Categorie
- Spettacolo e Cultura
- Politiche 2022
- Attualità
- amministrative 2023
- Video
- Tech
- Provincia
- Business
- Primo piano
- Senza categoria
- Editoriale
- Speciale Pcto 2024
- sanità
- Enogastronomia
- Web & Tecnologia
- Amministrative 2024
- Giudiziaria
- Politica
- Salerno
- Inchiesta
- Extra
- L'iniziativa
- Ultimora
- Campania
- Cronaca
- Coronavirus
- Sport
- Regionali 2020
Tags
abusivo
auto
calcio
casa
cava
cavese
celano
costruzioni
crescent
de luca
direttore
discoteca
fiamme
fuoco
gagliano
gambino
incendio
ladro
lettere
NEWS
nocera
nocerina
no crescent
ordinanza
ordine
paganese
pagani
parcheggi
pastena
piazza della libertà
polizia
polizia municipale
porticciolo salerno
porto
poste
rapina
rotary
salerno
siniscalchi
soldi
sport
TOP
udc
vigili
vigili del fuoco