Racket e usura, l’appello del giudice Cammarota - Le Cronache Attualità
Attualità Giudiziaria

Racket e usura, l’appello del giudice Cammarota

Racket e usura, l’appello del giudice Cammarota

“Libero Grassi, l’imprenditore che si rifiutò di pagare il pizzo, quella mattina di oltre vent’anni fa, fu ucciso due volte: dalla mafia e dall’indifferenza di molti. Ci sono, cioè, persone nella società che obbediscono e si conformano senza mettere in discussione la moralità delle loro azioni. Questo dobbiamo evitare: la normalizzazione dell’oppressione perché è il primo passo verso una società dormiente, indifferente al male. Per una democrazia attiva, che può essere perseguita, come Bobbio insegnava, attraverso l’educazione civica per le nuove generazioni sui valori della giustizia e della solidarietà, e sul rifiuto della cultura dell’illegalità, è necessario andare nelle scuole, nelle sedi delle attività parascolastiche, nei club sportivi ed essere presenti in tutte quelle piattaforme dove i giovani interagiscono. La strada è piena di sacrifici ma non staremo a guardare: qui, ora, insieme, andremo avanti, con coraggio e determinazione. La Storia insegna che le azioni possono rappresentare potenti atti di resistenza morale e propagarsi per il cambiamento su vasta scala”. È questo l’invito partito dalla dott.ssa Lucia Cammarota, giudice del tribunale di Avellino, durante il convegno “Educazione antiracket e Democrazia attiva”, organizzato dall’Associazione Territoriale Forense, presso il Comune di Mercato San Severino, con la presenza del Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Nocera avv. Anna Laura De Nicola, il Responsabile Ufficio Legale Associazione SOS Antiracket Antiusura, avv. Antonio Picarella, il Presidente dell’Associazione Antiracket e Antiusura Emergenza Legalità, dott. Luigi Frezzato, l’Assessore dott. Carlo Guadagno e il Presidente dell’Associazione Frida, avv. Ambra Viscito. La lotta al fenomeno del racket e dell’usura si concreta sia in misure repressive nei confronti di coloro che gestiscono le attività illegali, sia in misure di tutela e di sostegno alle vittime da parte dello Stato. Accanto alle Istituzioni dello Stato operano le Associazioni antiracket e antiusura, impegnate in progetti di accompagnamento e supporto a coloro che si ribellano a tali fenomeni delinquenziali. Esse, infatti, difendono le vittime della criminalità anche attraverso la costituzione di parte civile nei relativi procedimenti penali, tutelando gli interessi dei soggetti aventi diritto ai benefici di legge per le vittime dell’estorsione e dell’usura delle leggi n. 108/1996 e n. 44/1999. “Gli usurai che sfruttano la paura non sono invincibili e questa non è una speranza ma una convinzione – ha precisato il dott. Frezzato – e forti proprio di questa convinzione è nata l’Associazione Emergenza Legalità che si oppone all’influenza e ai guasti della criminalità organizzata”. Oggi, in Italia, il lavoro delle Associazioni Antiracket sta gradualmente cambiando la società, contribuendo a proteggere l’economia locale e nazionale e a garantire la sicurezza e la tranquillità delle persone, per un futuro più sicuro e giusto per tutti.