Salernitana, malinconica chiusura col Verona - Le Cronache Salernitana
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Salernitana, malinconica chiusura col Verona

Salernitana, malinconica chiusura col Verona

di Enzo Sica

SALERNO – Ultima partita in casa prima della chiusura domenica prossima a Milano contro i rossoneri. Per la Salernitana questa sfida contro il Verona di Baroni (unica squadra che i granata hanno battuto nel girone di andata al Bentegodi) rappresenta la sfida per cercare di cancellare lo zero dalle vittorie interne in questo 2024. Si perchè la squadra granata non ha mai sorriso nel nuovo anno giocando nello stadio di casa arrivando ai tre punti. Ci è riuscita solo una volta, contro la Lazio, ma nel mese di ottobre del 2023 a fare bottino pieno. Insomma oggi pomeriggio bisogna dare il massimo, fare quel qualcosa in più per soddisfare anche le esigenze giuste di una tifoseria che pur avendo incassato a malincuore una retrocessione di difficile digeribilità si aspetta di poter chiudere la stagione almeno con questi tre punti tra le mura amiche.
E’ chiaro che la gara non è facile perchè il Verona sta ancora lottando per evitare la retrocessione in B, che sarà seguito all’Arechi da circa 400 tifosi speranzosi ancora di evitare il terzultimo posto e che, certamente, contro la cenerentola del campionato vorranno dai propri beniamini quel qualcosa in più ed al novantesimo, magari, esultare.
Tutte componenti che dovrebbero in un certo qual modo anche pungolare la squadra di Stefano Colantuono che con l’arrivo del tecnico romano in panchina (quarto allenatore di una stagione disastrosa) ha dimostrato di avere buoni numeri proprio per chiudere con buoni numeri gli ultimi 180 minuti.
Bisogna anche dire che la eccezionale tifoseria granata non ha mai abbandonato la squadra anche quando i numeri, impietosi, dicevano che l’ultimo posto in classifica, i pochissimi punti racimolati e soprattutto una retrocessione che da circa due mesi aleggiava era scontata. Ma per la maglia, per intravedere un futuro diverso da quello attuale sperando anche nel non disimpegno di Danilo Iervolino ma nel suo modus operandi diverso da quello attuale circondandosi, lui, il presidente, di persone che masticano di calcio e possono essere utili nel difficile campionato cadetto che si materializzerà c’è la consapevolezza che quell parola <rilancio> possa essere messa al primo posto.
Ed a proposito dei tifosi la coreografia che è in allestimento e che oggi vediamo materializzarsi nella curva sud Siberiano dalle ore 18 in poi è un ulteriore spaccato del grande amore verso i propri colori dei tifosi di casa con una retrocessione che certamente non potrà cancellare i tre anni continui di serie A che hanno rappresentato quel qualcosa in più per il calcio salernitano. Amarezza, dunque, ma consapevolezza che anche il presidente Iervolino (che oggi dovrebbe tornare allo stadio e sarebbe davvero un ritorno che il popolo granata apprezzerebbe anche con la squadra retrocessa…) possa in un certo qual modo rendersi conto, lui che è un grande imprenditore ed anche un personaggio che ha subito poche sconfitte nella sua pur giovane e brillante carriera in altri settori, del fatto che il rilancio, senza passare per nessun fondo o altre situazioni, lui lo possa e lo debba anche fare in prima persona. Sono parole, è vero, che al momento non trovano nessuna concretezza o conferma ma il popolo di fede granata spera e confida in questo personaggio per ritrovare subito la massima serie. Una curiosità sul direttore di gara di oggi. Sarà Marco Di Bello di Brindisi che non è stato impiegato da Rocchi per alcune giornate e che tornerà all’Arechi per questa sfida contro gli scaligeri. Lo stesso direttore di gara pugliese diresse un Verona – Salernitana nel lontano 2011 (gara dei play off di serie B) con schermaglie finali, al Bentegodi, tra i calciatori delle due squadre e due rigori concessi agli scaligeri anche con l’ espulsione del portiere granata Caglioni. In questa stagione una sola partita diretta a Salerno, quella persa per 1 a 2 contro la Roma di Dybala.