Di Olga Chieffi
Il confronto, l’agone artistico, il desiderio di esprimersi attraverso il segno più democratico che esista, quello della musica è l’essenza del Concorso Nazionale dedicato alle scuole, Enrico Zangarelli , giunto alla sua XXV edizione con sede nel cuore della verde Umbria, Città di Castello, splendido borgo medioevale. Che significa oggi unire tanti giovani nel segno della musica? Significa metterli al confronto attraverso un simbolo che per sua natura genera e reca significati molteplici e nuove figure, che da un verso è qualcosa di dato all’uomo e dall’altro è qualcosa che l’uomo si foggia, inscenando magari un rito, che può essere celebrato in un teatro, in una sala da concerto, in palcoscenico. Il partecipare è un viaggio, comunque, reso arduo da mille ostacoli e resistenze, studio, ostacoli, gioie, che nella società in cui viviamo resta un gioco serio che sveglia alla vita, per dirla con John Cage.
Il “Concorso Musicale Nazionale Enrico Zangarelli” è una realtà affermata ed apprezzata grazie all’impegno costante e tenace del dirigente prof. Filippo Pettinari e della sua scuola, la “Alighieri-Pascoli” di Città di Castello. Una manifestazione questa di grande valore artistico e culturale che si basa sul volontariato di pochi e che va ben oltre il momento musicale, poiché gli ospiti sono accolti dai loro nuovi amici umbri che li accompagnano per far scoprir loro le bellezze del loro borgo. La canzone, il suono, la pagina musicale non propongono il passato ma un evento contemporaneo, essi rivelano in un istante, nelle pieghe e nella “carne del mondo” (Merlau-Ponty 1964), sia l’esposizione, sia l’oscuramento della natura ecstatica dell’essere, rendendo visibile “il pozzo senza fondo” del divenire. Secondo Martin Heidegger è giusto questo il ruolo fondamentale dell’arte, capace di conferire visibilità contemporanea a ciò che reputiamo invisibile. I suoni ci attirano verso ciò che sopravvive e persiste come risorsa culturale e storica capace di resistere, interrogare e scardinare la presunta unità del presente. Non è mancata, quindi, la presenza dei giovani talenti del Liceo Musicale Carlo Pisacane Sapri, i quali hanno avuto numerosi riconoscimenti in varie categorie, dimostrando il loro talento e la dedizione allo studio della musica. Le esibizioni dei giovani musicisti si sono svolte nel suggestivo Teatro degli Illuminati e in diverse altre sedi della splendida Città di Castello. Oltre ai momenti musicali, il concorso ha offerto ai ragazzi l’opportunità di vivere un’esperienza formativa e culturale, con la visita ad Assisi e la sua Basilica, la riflessione sull’arte nella Pinacoteca cittadina, l’ammirazione del paesaggio umbro e la partecipazione alla rievocazione storica del Calendimaggio. Momenti che hanno arricchito il loro bagaglio culturale e ispirato le loro esecuzioni, emozionando e commovendo il pubblico presente. Tutti sugli scudi i ragazzi, a cominciare dal coro e dall’orchestra formazioni classificatesi prima e seconda, agli ordini dei maestri Teresa D’Alessandro e Antonio Marotta. Quindi un terzo posto è venuto sia dall’Ensemble di musica da camera, diretto da Gianpiero Saggiomo, che da un duo particolare composto da due batteristi, Dante Cariello e Gioele Stecchetti. I solisti, curati dal maestro Gianpiero Saggiomo hanno ottenuto un secondo posto con il contrabbassista Alessandro Caminiti, un bronzo con il pianista Giovanni Pietro Veneroso che ha trionfato nella sezione fiati, con la sua performance al sassofono, e ancora un quarto posto per la pianista Carolina di Diocastagna, e ancora un argento per la fisarmonicista Addolorata Vertullo e un terzo posto per la cantante Nicoletta Buda. Soddisfatta la dirigente Franca Principe: “non solo per gli ottimi risultati, ma perché è passato forte il messaggio della visione pedagogica della scuola, improntato ai valori della cultura, dell’amicizia e della creatività”.