di Antonio Manzo
Il rettore dell’università di Salerno, Vincenzo Loia, non consenta l’inopportuno utilizzo dell’ateneo in campagna elettorale. <Giungono più segnalazioni che il candidato alle Europee Maurizio Sibilio del movimento 5 Stelle confonda i momenti della didattica con quelli elettorali>. Antonio Iannone, commissario regionale di Fratelli d’Italia in Campania si accorge che il prorettore dell’università di Salerno, prima avversario di Loia, per il rettorato, e poi fidatissimo alter ego, si è candidato alla Europee con i 5 Stelle. Non solo, il senatore di Fratelli d’Italia minaccia anche una interrogazione parlamentare al ministro dell’università Annamaria Bernini <se dovessero ripetersi episodi di chi – osserva – avendo sempre predicato corretti comportamenti pubblici poi se ne dimentica all’occorrenza per motivi elettorali>. Quella che al momento è solo una minaccia per portare il “caso Sibilio” nelle aule parlamentari inizia a diventare concreta ipotesi di fronte all’ultimo schiaffo all’autorevolezza del campus. Da giorni, ormai staziona nel parcheggio del bar prospiciente l’ingresso in ateneo un camion pubblicitario, meglio noto come camion vela, con l’invito a votare Sibilio e Cinque Stelle. Il fatto importante è che un parlamentare della Repubblica scenda in campo mostrando interesse istituzionale sull’ateneo di Salerno è novità rilevante. Ci si augura che il rinnovato interesse per l’Ateneo non riguardi solo il breve periodo ed il tornaconto elettorale con le relative schermaglie annesse ma che i parlmentari salernitani, sia di centro destra che di centro sinistra, possano con più attenzione osservare le dinamiche che caratterizano la gestione corrente dell’Ateno nell’esclusivo interesse della comunità scientifica e degli studenti. Non c’è solo la campagna elettorale per le Europee ma anche la storia dell’attacco hacker che svuotò i computer d’ateneo con un data breach introdotto da una nota sigla di attacchi hacker. Tre anni fa uguale attacco informatico avvenne ai sistemi informatici della Regione Lazio determinarono tre sanzioni del Garante privacy ed Autority nazionale, che dopo una istruttoria irrorano pesanti multe alla società che gestisce i sistemi informatici della Regione Lazio. L’Autority guidata dal presidente Pasquale Stanzione avrebbe aperto da tempo una istruttoria sul attacco haker all’università di Salerno ma non è ancora stata resa nota la definizione del provvedimento aperto. C’è chi comunque gode di estrema fiducia nell’Autority considerato che il suo presidente Pasquale Stanzione è uno dei “padri nobili” dell’ateneo salernitano dove per decenni ha insegnato diritto privato lasciando la impronta del sapere a docenti formatisi alla sua scuola e tuttora in servizio. Nessun parlamentare salernitano è stato mosso dall’interesse di capire cosa accadde ed accadrà dopo il clamoroso attacco hacker all’università diversamente da quanto accaduto nell’analogo caso citato Regione Lazio dove i parlamentari 5 Stelle (senatori Gabrielle Di Girolamo, Elisa Piero e Luigi Nave) chiesero repentinamente al Garante e al Governo notizie ed aggiornamenti circa le misure adottate nella Regione Lazio. Cosa diversa avvenuta a Salerno dove i criminali informatici hanno potuto godere fino ad oggi del silenzio dell’intera classe politica salernitana. Andrà inoltre approfondita dalle autorità competenti la questione legata all’appalto per il sistema informatico ad Oracle per circa 4 milioni di euro che risulta mai entrato in funzione, per sostituire il sistema Cineca.