Il Pd di Cava de’Tirreni boccia in modo intransigente la scelta fatta dal sindaco Marco Galdi di continuare a gestire, fin quando possibile, il timone della nave allo sbando dell’amministrazione metelliana. “La costituzione del movimento Responsabili per Cava annunciata dal Sindaco Marco Galdi e più in generale la situazione politico-amministrativa che vive la città dal giorno successivo al voto politico è l’emblema del fallimento di un modo di intendere l’impegno politico”, hanno prontamente etichettato in una nota i membri cittadini del Partito Democratico, “lo scontro politico, tutto interno al centrodestra cavese, certifica l’inadeguatezza e l’irresponsabilità di chi in questi anni invece di far fronte alle quotidiane istanze dei cittadini ha preferito concentrarsi sulla gestione del potere, che è attività ben diversa dall’amministrare una città”.Dopo un prolungato silenzio stampa sulla vicenda in attesa di ricevere la tanto invocata chiarezza da parte del sindaco Galdi, dunque, il Pd cavese rompe gli argini e si getta in una requisitoria durissima nella quale si dichiara che “il regolamento di conti in atto all’interno delle forze politiche di maggioranza certifica altresì il fallimento della linea politica seguita dal centrodestra cavese che ha costruito la propria coalizione intorno al contributo elettorale che ogni singolo candidato poteva dare, invece di concentrarsi e di privilegiare un progetto di città. Nè in corso d’opera il Sindaco e le sue giunte hanno sentito la necessità e la sensibilità di rimediare alla carenza progettuale indicando significative linee programmatiche. Al contrario, sono stati compiuti atti scellerati come l’acquisto dell’area ex-Cofima senza alcuna realistica idea di cosa farci, ma con il solo risultato di un ulteriore indebitamento delle casse comunali, a cui si è tentato di rimediare con la (s)vendita del patrimonio immobiliare e culturale della città”. I rappresentanti del Pd, infine, respingono con determinazione la paventata ipotesi di un appoggio esterno alla maggioranza Galdi per scongiurare il supercommissariamento di quattordici mesi e dichiarano che “in un simile contesto, nel prendere atto del venir meno degli equilibri politici che hanno retto fino ad oggi l’amministrazione, chiediamo al Sindaco l’ammissione del fallimento e la rassegnazione delle dimissioni, unico vero atto di responsabilità e dignità politica”. Dimissioni, dunque, senza appello: “non ci sarà nessun appoggio esterno, non scendiamo a patti con un’amministrazione fallimentare”, ha ribadito con forza nel pomeriggio di ieri anche Rossana Lamberti.
22 marzo 2013