Agropoli, Capaccio Paestum e il Cilento continuano ad interessare i programmi e le tv nazionali. Non per i soliti contenuti di divulgazione in cui si mostrano le bellezze naturali, paesaggistiche, storiche ed architettoniche, sicuramente importanti dal punto di vista turistico, ma per trattare argomenti molto importanti.
Nella puntata del primo maggio della trasmissione di Rete 4 condotta da Mario Giordano, il giornalista Andrea Ruberto è stato ad Agropoli per parlare con l’imprenditore Vincenzo “Enzo” Malandrino e della sua Agenzia Italia per una presunta situazione di lavoro. Pare, stando a quanto detto in trasmissione, che l’agenzia di pulizie assumesse lavoratrici senza regolare contratto di lavoro e chiedendo anche turni di diciotto ore al giorno. L’assunzione senza contratto, tra l’altro, è confermata dallo stesso Malandrino che in un precedente servizio, quella di ieri è solo la seconda puntata, ha ricevuto la giornalista che si era finta interessata all’offerta di lavoro. Ciò che però è venuto fuori dall’inchiesta è molto grave: sembrerebbe che l’Agenzia Italia di Vincenzo “Enzo” Malandrino lavori anche per i carabinieri e per le residenze a loro assegnate.
È lì, infatti, che le dipendenti, a quanto si apprende senza contratto, andrebbero ad effettuare le pulizie. Ovviamente, Malandrino si sottrae alle domande e fugge alla vista della squadra di Fuori dal Coro, andando a rifugiarsi e a barricarsi nell’ufficio agropolese dell’attività. L’interessamento delle telecamere di Fuori dal Coro nasce dalla denunzia di ex dipendenti che accusato la società di quanto poi emerso in puntata. Nei giorni scorsi, il legale di Malandrino ha fatto sapere, in una nota in cui si accusava la trasmissione di non correttezza, che non c’era nulla di illegale e si respingevano le accuse.
Agropoli in tv
Al netto dei programmi di divulgazione di cui sopra, Agropoli ultimamente è spesso sotto i riflettori dei programmi nazionali. Tralasciando la cronaca nera, Fuori dal Coro aveva già dedicato una puntata alla società di Vincenzo “Enzo” Malandrino, mentre domenica 28 aprile è stata Report ad interessarsene. Le telecamere della trasmissione condotta da Sigfrido Ranucci sono state in città per intercettare Vincenzo Pepe, individuato dal Ministero dell’Ambiente in una rosa di cinquanta esperti che dovranno riscrivere le leggi in materia ambientale. Pepe, però, è a processo per truffa aggravata allo stato e evasione discale, reati che sarebbero stati commessi con la Fondazione Giambattista Vico di cui è fondatore ed oggi presidente onorario. Una pubblicità negativa, quindi, per la cittadina agropolese che nel giro di una settimana è arrivata alla ribalta nazionale per due casi di cui di certo avrebbe fatto a meno. Qualcosa, adesso, è destinata ad accadere anche perché la società di Vincenzo “Enzo” Malandrino ha collegamenti diretti con il comune di Capaccio Paestum, ente guidato da Franco Alfieri e che ha affidato alla stessa alcuni incarichi come, ad esempio, la pulizia della struttura dell’ex tabacchificio dove vengono svolti degli eventi.