Salerno/Agro. Mentre la procura chiede il giudizio per 30 indagati nella vicenda sulle tangenti per ottenere una casa, la Corte di Cassazione rigetta il ricorso di Armando Del Giorno a cui la procura contesta l’associazione per delinquere rinforzando la misura degli arresti domiciliari già in atto su decisione del gip con l’accusa di corruzione semplice, accesso abusivo a sistema informatico e falso,. Il procedimento ha ad oggetto una serie di reati di corruzione, per i quali non erano stati ravvisati i gravi indizi dal gip, nel contesto di una indagine svolta nell’ambito “delle assegnazioni di alloggi di edilizia popolare in favore di soggetti privi dei necessari requisiti che in cambio di somme di denaro si sarebbero fatti intestare fittiziamente delle procedure di sanatoria di occupazioni abusive grazie alla falsa documentazione predisposta da Giovanni Scafuro, funzionario dell’Acer di Salerno, che agiva in concorso con Gaetano Schettini, Armando Del Giorno e Pasquale Petrillo” scrive la Cassazione. Nell’appello cautelare proposto dal pubblico ministero era stato aggiunto un nuovo titolo rispetto a quelli già confermati in sede di Riesame, per i quali “è stata applicata la misura degli arresti domiciliari”. Quindi per la Cassazione il ricorso è inammissibile essendo l’ulteriore misurare cautelare congrua per le contestazioni della procura. L’inchiesta ha puntato principalmente sulle attività dell’Acer, l’ente pubblico derivato dalla trasformazione e riorganizzazione dello Iacp, tra il 2021 e il 2023 mentre le indagini della Procura di Salerno erano state avviate nel mese di giugno di tre anni fa. Gli investigatori avevano potuto ricostruire i ruoli ricoperti dagli indagati nella vicenda. Del Giorno l’intermediario avrebbe intrattenuto i rapporti diretti con le persone interessate a ottenere un alloggio di edilizia popolare, indirizzandole all’ex dipendente Petrillo che, grazie all’attività lavorativa svolta presso l’Iacp, avrebbe favorito gli accordi con Giovanni Scafuro che, ultimo elemento della filiera, materialmente avrebbe avuto il compito di assegnare le unità immobiliari manipolando e manomettendo il sistema informatico di gestione delle case. Si contesta che venivano versate somme fino a 4mila euro. Ora per 30 indagati c’è la richiesta di giudizio che a breve sarà trattata davanti al gup di Salerno. In molti tra qualche giorno sceglieranno il rito alternativo per concludere le rispettive posizioni.
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