di Erika Noschese
Ha ripercorso tutta la sua attività lavorativa, dall’impegno accanto al padre fino alla cena con il governatore De Luca Vittorio Zoccola, ex ras delle cooperative sociali, coinvolto nell’inchiesta ribattezzata Sistema Salerno. Ieri Zoccola ha risposto ai Pm per diverse ore, partendo dalla cooperativa del padre, la Comas fino a Terza Dimensione. Con la nascita di Salerno Pulita, infatti, la Comas viene inglobata e diventa socio di minoranza insieme a Socofasa, Il Lavoro e Salerno 79. Una quota pari al 16% fino al 2022 mentre le altre cooperative iniziano a lasciare le loro quote, poi acquisite dal Comune. Un rapporto intrecciato con la politica, mai negato dallo stesso Zoccola che proprio in occasione della legge ministeriale che impediva alle Partecipate di avere soci di minoranza, ha un incontro con Vincenzo De Luca, all’epoca dei fatti Sottosegretario di Stato al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti: «Mario De Biase era sindaco di Salerno, mi contatta l’allora segretario Felice Marotta e mi dice che il presidente De Luca vuole incontrarmi, all’incontro l’onorevole dice che a livello di ruoli non cambia niente, mi fido e il giorno successivo vado dal notaio per cedere le mie quote a Salerno Pulita ma non era vero, era cambiato tutto e io non li avevo sentiti», ha detto Zoccola rispondendo alle domande dei Pm. L’ex ras ripercorre la vicenda de La Brillante, ditta fondata negli anni ‘90 che si occupava prettamente si lavori edili e traslochi per il Comune mentre per altri enti avevano incarichi simili alla Comas, ovvero la manutenzione del verde pubblico. Nasce poi Terza Dimensione, inizialmente non riconducibile a Vittorio Zoccola, acquisita poi nel 2012 quando i soci fondatori rassegnarono le dimissioni a causa dei mancati pagamenti del Comune. «Conosco De Luca dall’89 quando era segretario del Pd, c’era solo un rapporto di amicizia senza altro scopo: è presidente della Regione Campania da otto anni e io non ho mai fatto lavori per la Regione, questo dice tutto – ha chiarito ancora Zoccola, rispondendo alle domande dei pubblici ministeri – Ho fatto campagna elettorale per De Luca fino alle ultime elezioni, con Marotta c’è un rapporto di stima e di amicizia». E poi il legame con l’attuale consigliere regionale Nino Savastano, coinvolto nell’inchiesta delle cooperative sociali: «Conosco Savastano da una vita, dagli anni ‘90 perchè frequentavamo la stessa zona e c’è stato appoggio politico ma i rapporti si sono poi raffreddati nel 2003 quando Savastano mi coinvolge, pur non avendo alcun collegamento, in una vicenda giudiziaria che lo riguarda. Fa il mio nome ed è in quell’occasione si interrompono i rapporti tra di noi, mi aveva accostato al clan D’Agostino», ha spiegato ancora ricordando che c’è stato il sostegno a Picarone, attuale presidente della commissione Bilancio. «E’ andata avanti così almeno fino alla cena con De Luca, eravamo all’incirca 14 persone tra presidenti di cooperativa, di associazioni, c’era il consigliere Fabio Polverino e Domenico Credendino», ha detto ancora Zoccola ribadendo che in quel periodo c’erano fibrillazioni perchè il bando non veniva pubblicato e le cooperative non volevano altre proroghe. «Abbiamo chiesto i bandi prima delle elezioni perchè dopo procede tutto troppo a rilento, tre mesi prima del voto si riallacciano i rapporti con Savastano grazie a due amici in comune: Credendino e Adolfo Salzano, ex dirigente comunale e oggi presidente del Consiglio al Comune di Cava de’ Tirreni: ci incontriamo, una stretta di mano e seguiamo le indicazioni di De Luca: il 70% dei voti a Savastano e il 30% a Picarone», ha detto Zoccola confermando che in quell’occasione si parlò anche dei problemi delle cooperative ma «solo perchè Savastano era in giunta e poteva svegliare il suo collega».
1 Commento
Se di cognome ti chiami Zoccola non è che puoi aspettarti di vivere in pace con te stesso…
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