C’è calma in via Donizetti ad Agropoli il giorno dopo l’efferato fatto di sangue consumatosi in un appartamento al numero civico 16. Una calma apparente, sotto la quale c’è ancora sgomento. Annamaria Rizzo di 43 anni e il marito Vincenzo Carnicelli di 63 sono stati trovati morti nella mattinata di lunedì dai carabinieri, avvertiti dalla madre di lei perché insospettita dal lungo silenzio della figlia.
Nel pomeriggio di ieri, dalle 15.30, sono iniziati gli esami autoptici a cura del medico legale Adamo Maiese presso l’obitorio dell’ospedale San Luca di Vallo della Lucania. I primi dettagli parlano di dieci coltellate rivolte alla donna, di cui una letale alla giugulare. Il fatto sarebbe avvenuto nella nottata tra domenica e lunedì dato che il sangue presente era già rappreso e i corpi rigidi. Sul corpo, inoltre, segni di ferite alle mani e alle braccia, elemento che farebbe pensare ad un tentativo estremo di difesa. Lei si sarebbe difesa ma senza esito. Lui, capito l’accaduto si sarebbe inferto un fendente al collo, tra giugulare e nuca. Gli inquirenti, guidati dal capitano dei carabinieri di Agropoli Giuseppe Colella, non tralasciano al momento alcune piste. Dalle parole dello stesso comandante di stazione, è emerso che nella casa di via Donizetti sono rinvenute più armi del delitto, il che faceva già propendere in direzione della versione di un’aggressione e di una strenua difesa della donna. In ogni caso, solo dopo l’ufficializzazione dell’autopsia e con risultati alla mano si potrà sapere di più. Sta di fatto che la tragedia che ha colpito la città ha sconvolto la comunità agropolese. L’argomento del giorno, nella piazza fisica e in quelle virtuali, è proprio la tragedia. Vox populi parlerebbe, addirittura, di un Carnicelli che in passato avrebbe avuto problemi con le sostanze stupefacenti, ma si tratta di suggestioni popolari al momento non confermate nemmeno dalle forze dell’ordine. Stando sempre a ricostruzioni, ma anche alle parole del capitano Colella, la coppia stava vivendo un momento di crisi ed era pronta a divorziare, pare consensualmente.
Da capire perché, a questo punto, l’uomo fosse in casa a quell’ora. La famiglia di lei, inoltre, avrebbe asserito che più volte la donna fosse stata invitata a lasciare il marito. Tutto ciò, però, è solo nell’ambito delle pure ricostruzioni, elementi su cui lavorano gli inquirenti a 360 gradi. La città di Agropoli, nel frattempo, dovrebbe proclamare il lutto cittadino, ma ciò potrebbe avvenire dopo che la Procura della Repubblica di Vallo della Lucania liberi le salme per le esequie. L’accaduto ha ovviamente colpito la parte politica della città: tanti gli interventi da parte di amministratori e consiglieri, tutti concordi sul fatto che sia adesso il momento del silenzio e della riflessione. C’è chi chiede eventi ad Agropoli per sensibilizzare la cittadinanza come ad esempio delle fiaccolate in ricordo delle vittime. Ovviamente nei prossimi giorni di certo ci sarà qualcosa anche alla luce delle novità che potrebbero arrivare da Vallo della Lucania o dalle indagini. La comunità agropolese, tocca con mano uno dei grandi mali del secolo quello del femminicidio e della violenza tra le mura domestiche che dovrebbero invece essere sicure.