Di Andrea Orza
L’arte di essere una coppia gira attorno alla scoperta del dare e ricevere, in una parola sola: reciprocità. La ricerca dell’anima gemella ai giorni nostri è diventata un’impresa ambiziosa e il compromesso amoroso sempre più difficile da accettare. Questo San Valentino 2024 le Cronache di Salerno rincuora i suoi lettori con la storia di Giovanni Varzi e Anna Rinaldi, sposi da ormai 55 anni.
Come ci si sente a festeggiare San Valentino dopo tanti anni?
“È bello sentire che certe cose non cambieranno mai. Tanto tempo è passato e nonostante la vecchiaia si faccia sentire siamo complici nelle cose di tutti i giorni. Non ci sono segreti l’uno per l’altro. In verità abbiamo sempre festeggiato il San Valentino ritagliandoci un po’ di tempo solo per noi. Oggi, con 6 nipoti e un pronipote abbiamo optato per un po’ di sano riposo a casa. Anche questo vuol dire amarsi, rispettare le esigenze dell’altro.”
Quale suggerimento dareste alle giovani coppie?
“A prescindere dai luoghi comuni che vedono la donna come più paziente e l’uomo taciturno, l’aspetto imprescindibile è il compromesso. Due persone seppur sposate da cinquant’anni saranno sempre due individui separati. Ci vuole coraggio per scoprirsi pur mostrando le nostre fragilità. Le giovani coppie sono impazienti e capricciose, non si è disposti a sacrificare niente per niente. Il nostro suggerimento è quello di amare spassionatamente e in maniera disinteressata perché è solo nel dare che si riceve.”
Qual è l’ingrediente segreto per mantenere vivo un legame?
“Ridere insieme delle cose belle e di quelle brutte. I dissapori, le incomprensioni sono all’ordine del giorno bisogna saperci ridere su.”
Oggi la cosa più complicata in amore sembra riuscire a sopportare l’urto della quotidianità. Come siete riusciti a superare l’ostacolo della routine?
“Quando si hanno figli, nipoti e impegni lavorativi è difficile parlare di abitudine. Ogni giorno è pieno d’imprevisti e ostacoli da superare. Il bello è riuscire a sorprendersi delle piccole cose.”