I grossi fornitori del Cstp il più grande ostacolo da superare per evitare il fallimento. Sembra in una fase di stallo l’iter del concordato preventivo dell’azienda di trasporto pubblico salernitana, attualmente in piedi al Tribunale fallimentare di Salerno, e al vaglio del giudice Maria Elena Del Forno. La situazione, a quanto pare, sarebbe piuttosto intricata, con i maggiori fornitori del Cstp che della copertura del proprio credito per il solo 50% della somma totale, proprio non vogliono sentir parlare. In caso di prosecuzione, infatti, dell’attività da parte del Cstp il danno economico sarebbe ingente. Dunque, ora spetta ai consulenti e ai vari avvocati impegnati nella procedura, riuscire a trovare un punto di incontro ed evitare la bocciatura del piano da parte dei creditori prima e del giudice poi. Probabilmente, la pronuncia sul documento presentato dai liquidatori del Cstp ci sarà non prima di maggio, anche se, dall’azienda, sperano che la questione possa risolversi molto prima.
Questione cassa integrazione. Arrivati gli stipendi del mese di marzo, ma per i dipendenti del Cstp posti in cassa integrazione una brutta sorpresa c’è statafin dall’apertura della busta paga. In sostanza, lo stipendo appena ricevuto manca delle integrazioni economiche da parte della Regione Campania che, con il suo fondo apposito, dovrebbe rimpinguare la somma di cassa integrazione. Risultato: i dipendenti Cstp in cig hanno avuto uno stipendio ben al di sotto dei mille euro. Entro questo mese potrebbe essere convocato un tavolo interistituzionale proprio per affrontare la questione.
Parco mezzi. Altra giornata di passione per utenti e autisti del Cstp. Ieri, a Salerno, hanno circolato soltanto una trentina di autobus (su almeno una cinquantina necessaria per effettuare un servizio pubblico dignitoso). Complici anche le festività pasquali, i mezzi sono rimasti nelle officine dei rispettivi depositi.
3 aprile 2013