Cava. Intervista al Delegato alla Cultura Armando Lamberti: Il Sogno e la Luce: un messaggio di speranza, cultura e solidarietà - Le Cronache
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Cava. Intervista al Delegato alla Cultura Armando Lamberti: Il Sogno e la Luce: un messaggio di speranza, cultura e solidarietà

Cava. Intervista al Delegato alla Cultura Armando Lamberti: Il Sogno e la Luce: un messaggio di speranza, cultura e solidarietà

Prof. Lamberti, l’iniziativa “Il Sogno e la Luce”, da Lei ideata e già diretta dal 2019, giunge quest’anno alla sua quarta edizione. Vuole spiegarci, da promotore ed instancabile organizzatore di questa ed altre manifestazioni culturali, il senso e la “mission” di questa importante iniziativa?

Con la manifestazione “Il Sogno e la Luce”, che giunge alla sua quarta edizione, il Comune di Cava de’ Tirreni ha inteso promuovere un calendario di eventi per accompagnare i festeggiamenti del Santo Natale e dell’anno nuovo, nella consapevolezza della straordinaria forza del Natale, la cui “Luce”, come momento di (ri)nascita, alimenta il “Sogno” della speranza attraverso il sorriso e l’amore.

D’altronde, il Natale è Luce per tutti noi, perché la nascita del Salvatore è il canto dell’Amore sulla terra, che anima la forza della vita dentro di noi, il calore del fratello che ci è accanto, la carezza della speranza che guarda oltre. Si dice, del resto, che il Natale è tenerezza per il passato, sorriso per il presente e speranza per il futuro.

Ed è in questo spirito che, nella tradizione de “Il Sogno e la Luce”, la dimensione della sacralità del Natale – la festa che realizza il Mistero dell’Incarnazione e nella quale sperimentiamo l’“abbraccio di Dio” (per dirla con il titolo di un bel libro di Ermes Ronchi) – si salda con un fitto programma di eventi civili, che –  tra rappresentazioni teatrali e concerti, tra presentazioni di libri e spettacoli per i più piccoli – si rivolge ad un ampio pubblico cittadino e tende anche a valorizzare alcune realtà culturali presenti nel nostro territorio.

Vogliamo unire, così, diverse generazioni di cittadini cavesi (e non solo) attraverso manifestazioni di vario genere, ma tutte di medio-alto profilo, e sapientemente organizzate nei luoghi più significativi della nostra città (dall’Aula Consiliare del Palazzo di Città alla Chiesa di San Francesco, da Piazza Duomo al Complesso Monumentale di San Giovanni, passando per il Teatro Comunale “Luca Barba”), così da ulteriormente valorizzarne le bellezze.

Quali, dunque, in estrema sintesi, le “parole d’ordine” di questo programma di manifestazioni?

Cultura, fede, teatro, musica, libri, arte, folclore e sport: queste le “parole d’ordine” che segnano il programma di eventi consegnato alla cittadinanza, con l’augurio di regalare momenti di gioia collettiva, di serena spensieratezza, di sano divertimento, ma anche di riflessione condivisa. Tra cultura, arte e spettacolo, quindi, l’invito è quello di condividere, secondo uno spirito di rinascita, la gioia del Natale e la speranza dell’anno nuovo.

Gli eventi in programma quest’anno sono riportati in un significativo opuscolo di 40 pagine. Vuole illustrarci, più in particolare, le manifestazioni a suo avviso più significative?

Dopo un lavoro lungo, complesso e faticoso, siamo riusciti ad organizzare una ricca programmazione, che tiene insieme, in un armonico bilanciamento, cultura e popolarità, musica e parole, qualità e quantità. Ciò mi sembra particolarmente rilevante, specie se si tiene conto delle complesse congiunture che hanno determinato un ritardo nell’avvio delle procedure amministrative.

E così, per esempio, alle mostre di arte presepiale (che restituiscono la sacralità della Nascita e dell’annuncio evangelico nell’immagine della mangiatoia), e alle mostre di pittura e di scultura contemporanea, all’apertura del museo dedicato a Mamma Lucia, si accompagnano i numerosi spettacoli per bambini, organizzati in collaborazione con le tante associazioni cavesi che si impegnano nel sociale; o, ancora, si pensi ai numerosi concerti che si tengono nei luoghi più significativi della città: dal concerto dell’Orchestra e del Coro “Sanitansamble” di venerdì 22 dicembre presso la Chiesa di San Francesco – orchestra e coro che nascono dall’idea di promuovere la pratica collettiva musicale come mezzo di sviluppo della comunità in contesti sociali difficili, come il Rione Sanità di Napoli –, al concerto di Nunzia Infante e del Quintetto di Fiati “NovaPolis Ensemble” di venerdì 29 dicembre (anch’esso presso la Chiesa di San Francesco), dall’esibizione dell’Orchestra e Corale Polifonica “Angelicus” di sabato 30 dicembre sempre a San Francesco – dedicato al repertorio napoletano classico, a composizioni sacre liturgiche e classiche corali, ad arie di celebri opere liriche –, al Gran Concerto Bandistico di Capodanno a San Francesco (lunedì 1 gennaio, ore 20:45), dal Concerto dell’Orchestra di Fiati “I Filarmonici di Bracigliano” (presso l’Aula Consiliare del Palazzo di Città, giovedì 4 gennaio alle ore 19:30) sino al significativo Concerto Gospel con Martina Nappi Ensemble Vocale “Heaven & Nature Sing” (presso la Chiesa di San Francesco, domenica 7 gennaio alle ore 20:45).

E come non sottolineare l’attesissimo concerto della meravigliosa Lina Sastri – più volte vincitrice del David di Donatello –, dedicato ad un raffinato repertorio classico napoletano (“Natale Napoletano”), che si svolgerà nella Chiesa di San Francesco mercoledì 27 dicembre alle ore 20:45.

Ricordo anche la consolidata tradizione degli aperitivi musicali, le esibizioni degli artisti di strada e il concerto in piazza Duomo del famoso rapper Clementino, in occasione della Notte Bianca (venerdì 5 gennaio, ore 22:00).

Il programma prevede anche numerosi eventi ospitati dal Teatro Comunale “Luca Barba”, che è stato restituito alla comunità dopo importanti lavori di ristrutturazione e riqualificazione. Vuole soffermarsi sugli eventi qui programmati?

Con particolare orgoglio e soddisfazione vogliamo segnalare i tanti eventi ospitati, sovente in doppia programmazione, dal Teatro Comunale “Luca Barba”, che proprio l’anno scorso l’Amministrazione ha restituito alla comunità come spazio culturale collettivo di primo piano: proprio nella Sala “Luca Barba” si svolgeranno lo spettacolo comico di Enzo e Sal, “Sketch Life” (giovedì 28 dicembre, alle ore 18 e alle ore 21), lo spettacolo per bambini “La Bottega dei Giocattoli”, a cura della Compagnia degli Sbuffi (venerdì 29 dicembre, alle ore 10:30 e alle ore 12), e poi ancora il “Comedy Show” dei Villa Perbene (mercoledì 3 gennaio, alle ore 18 e alle ore 21) e il bellissimo concerto “Li Canti e li Cunti de Natale”, tra parole, suoni e suggestioni (sabato 6 gennaio, alle ore 18 e alle ore 21). Ricordo anche lo spettacolo di Antonio Diana, Ventriloquo (tenutosi il 23 dicembre alle ore 10:30 e alle ore 12), il Musical “Canto di Natale”, con la regia di Gaetano Stella, tenutosi anch’esso il 23 dicembre in doppia programmazione serale, e lo spettacolo “Tik Tok Tak e lo spirito del Natale”, tenutosi il 26 dicembre alle ore 10:30 e alle ore 12. Ed ancora, voglio segnalare, tra gli eventi già svolti, “Il Berretto a Sonagli” di Pirandello e “Pe’ viche e pe’ strade” (da Raffaele Viviani), entrambi messi in scena con Salvatore e Giovanna Sannino (quest’ultima attrice del cast della celebrata fiction “Mare Fuori”), rispettivamente il 10 e il 19 dicembre scorsi.

Naturalmente, mi preme sottolineare che con tali manifestazioni natalizie si avvia una prima fase del rilancio di questo importante contenitore culturale. La seconda fase sarà caratterizzata anche dall’auspicato coinvolgimento delle realtà artistiche presenti sul territorio che – ne sono certo – vorranno contribuire ad una programmazione culturale e, unitamente alle altre scelte che saranno operate dall’Amministrazione, potranno garantire una continuità nelle attività.

Quale, allora, il messaggio di questo programma di manifestazioni per il Natale?

Si tratta di giorni ed eventi all’insegna dell’autentica partecipazione, che – anche quest’anno – non possono non segnare il calendario dei festeggiamenti civili promosso dal Comune, con l’auspicio che la serenità e la gaiezza del Santo Natale possano contribuire ad alleviare le tante difficoltà che questi ultimi anni – tra pandemia, guerre, crisi economica, crescita delle diseguaglianze sociali – hanno determinato e continuano a sfidarci. Del resto, in particolare dopo il periodo della pandemia, apprezziamo ancora di più la Luce che viene dal Natale. Dobbiamo vivere queste festività nella convinzione che il Natale è la speranza di Dio per le donne e per gli uomini di buona volontà e dobbiamo sentire forte l’impegno ad alimentare la speranza nel futuro dei giovani.

Con molto piacere, apprendiamo anche del ritorno in programmazione della pluridecennale manifestazione “Aspettando la Befana con il Trenino della Solidarietà” (di cui lei è stato ideatore e promotore nel lontano 1989!), con la raccolta di fondi per la mensa dei poveri del Convento di San Francesco. Ci spieghi come è nata questa iniziativa e quali sono stati i primi sostenitori.

Per valutare ogni iniziativa, bisogna certamente fare riferimento al contesto storico in cui essa nasce. Orbene, nel 1989, quando ebbi l’idea del “Trenino della Solidarietà”, erano pochissime le manifestazioni di solidarietà nella nostra città. Questa iniziativa ha avuto sin dal primo momento, quindi, l’obiettivo di contribuire a far crescere la cultura della solidarietà, avvicinando, come volontari e come fruitori, persone appartenenti a diverse generazioni. Il secondo obiettivo era ed è quello di sostenere la meritoria e significativa attività della comunità francescana nell’assistere i più bisognosi, anche attraverso una mensa operativa sette giorni su sette, trecentosessantacinque giorni l’anno. Ed ancora, altro obiettivo era ed è quello di raccogliere doni e giocattoli per i bambini meno fortunati. Senza dimenticare, infine – mi piace ricordarlo –, anche la volontà di contribuire a portare nelle strade cittadine, nel giorno della vigilia dell’Epifania, un clima di festa, di gioia e di condivisione. Se questi primi obiettivi sono stati raggiunti, è pur vero che non ha trovato ancora attuazione un ulteriore e significativo obiettivo, e cioè la realizzazione di un luogo di accoglienza notturna temporanea per le persone senza fissa dimora.

La mia idea del “Trenino della Solidarietà” trovò l’immediata condivisione dell’indimenticato padre Fedele Malandrino, francescano di grande spiritualità e umanità, e dell’intera comunità dei frati, dell’amico Franco Apicella, dell’allora associazione di strada di via Atenolfi, e di tante altre associazioni di volontariato presenti sul territorio, oltre che di cari amici e conoscenti, i quali da allora e per tanti anni hanno seguito e sostenuto questa bella, affascinante e al tempo stesso “faticosa” (si attraversano le strade cittadine dalle ore 9 alle 21!) e coinvolgente iniziativa di solidarietà. Voglio ricordare che l’arrivo del Trenino nelle strade cittadine è stato sempre salutato da migliaia di persone, soprattutto dai più piccoli, che lo attendono con grande gioia per salire sul Trenino guidato da Babbo Natale e attraversare le vie di Cava de’ Tirreni. In particolare, l’offerta della cioccolata calda in segno di condivisione ha sempre rappresentato un momento di particolare attrazione e di autentica fraternità. Mi piace sottolineare, infine, che molti giovani volontari della prima ora hanno poi, nel corso del tempo – diventati genitori –, coinvolto anche i propri figlioli.

Prof. Lamberti, dalle sue parole emerge in maniera evidente il rapporto tra cultura e solidarietà, che impregna di sé anche il programma di questa IV edizione del Progetto “Il Sogno e la Luce”. Quale messaggio intende dare, in tal modo, alla collettività?

Attraverso la solidarietà – una solidarietà non dichiarata e retorica, ma vissuta e praticata nella concretezza dei comportamenti quotidiani – la comunità ritrova se stessa, riconoscendo a ciascun suo componente la sua intrinseca e irriducibile dignità, con l’auspicio che, per dirla con i bei versi di Gianni Rodari, “Se ci diamo la mano / i miracoli si fanno / e il giorno di Natale / durerà tutto l’anno”.

Cultura e solidarietà: due pilastri irrinunciabili per una comunità unita, matura, consapevole. Come diceva Madre Teresa di Calcutta, infatti, “è Natale ogni volta che sorridi a un fratello e gli tendi la mano…; è Natale ogni volta che rimani in silenzio per ascoltare l’altro…; è Natale ogni volta che permetti al Signore di rinascere per donarlo agli altri”.

Che questo Natale, allora – non “sequestrato dal consumismo”, come ha da tempo ammonito Papa Francesco –, possa rappresentare un’occasione significativa per la nostra comunità per ritrovarsi in uno spirito di sincera e fraterna condivisione, nel segno di un Natale come vera “Ri-Nascita”, come una trasformazione emancipativa, materiale e spirituale, per ciascun individuo e per la collettività nel suo insieme.

Insomma, un’occasione per un’autentica “conversione dei cuori”, che porti naturalmente ad una ricostruzione e ad un miglioramento dei rapporti umani e della qualità della vita di relazione. In altre parole, l’Amore è la “via” del Natale: amo solo se dono. È l’Amore che cambia la Storia, “che move il Sole e l’altre stelle”.

A chi lamenta un ritardo nella diffusione della programmazione, come si sente di replicare? E conclusivamente chi intende ringraziare per l’organizzazione della IV edizione de “Il Sogno e la Luce”?

Non mi sottraggo a questa domanda complessa, ma prevedibile. La realizzazione di questo significativo progetto culturale ha richiesto un lavoro che mi ha visto particolarmente impegnato, con i miei collaboratori, per diversi mesi. Per poter offrire alla città una programmazione ben articolata e di qualità medio-alta, è stato inoltre difficile trovare le necessarie coperture finanziarie. Sento, perciò, il dovere di ringraziare il Sindaco Vincenzo Servalli e l’Amministrazione Comunale, unitamente alle aziende private che hanno inteso rispondere alla richiesta di sponsorizzazione tecnica che ho pubblicamente espresso. E grazie anche a questo significativo sostegno è stato possibile predisporre una programmazione che si prolunga sino al 14 gennaio. Ringrazio anche la Camera di commercio, la Confcommercio e la Confesercenti per aver sostenuto una parte della programmazione. Il ringraziamento va, inoltre, alla macchina amministrativa comunale e agli altri enti competenti, alle scuole, alla comunità francescana, all’Ente Montecastello, alle associazioni culturali, artistiche e sportive che (nel segno della continuità con gli anni precedenti) hanno proposto una serie di manifestazioni, alle associazioni di volontariato presenti sul territorio e, mi sia consentito, ai miei stretti collaboratori. Infine, un grazie di cuore agli artisti e a tutto il personale che, a vario titolo, ha contribuito, contribuisce e contribuirà alla migliore realizzazione di tutte le iniziative programmata. Un particolare ringraziamento anche alla Polizia locale e a tutte le Forze dell’ordine. Non mi resta, allora, che rivolgere a tutti un sincero augurio per queste festività.

Vuole tracciare un primo bilancio e darci, infine, appuntamento al prossimo evento?

Certo, con molto piacere. Il primo bilancio sulle manifestazioni svolte è decisamente positivo e conferma la validità delle scelte operate. Il programma de “Il Sogno e la Luce” prosegue ora con l’atteso concerto vocale e strumentale – che si tiene mercoledì 27 dicembre alle ore 20:45 nella Chiesa di San Francesco – di Lina Sastri, artista fine e poliedrica, premiata attrice (più volte vincitrice del David di Donatello) ed ammirata cantante, la quale, con il suo apprezzatissimo spettacolo “Natale Napoletano”, offrirà un raffinato repertorio classico napoletano. Sono sicuro che sarà un grande successo di pubblico e di critica. Vi attendiamo numerosi! E mi raccomando: collaborate arrivando entro le ore 20:30!