di Erika Noschese
Dal prossimo 24 novembre, le frazioni di Ogliara, Sant’Angelo, Rufoli e Sordina saranno senza medico di base. L’attuale dottore è infatti prossimo alla pensione e non sembrano esserci sostituti pronti a raggiungere i rioni collinari anche solo due volte la settimana. L’altro medico di famiglia che serve i cittadini della zona ha raggiunto il limite dei pazienti e non può averne altri. «Siamo preoccupati perché molti di noi devono rinnovare il piano terapeutico, compito che – per l’appunto – spetta al medico di base e noi dai prossimi giorni non sappiamo a chi fare riferimento». Allo stato attuale, il medico avrebbe in cura poco meno di 1400 pazienti in quanto circa 300 avrebbero già provveduto al cambio per correre ai ripari e garantirsi un sostituto mentre ci sarebbe, probabilmente, a disposizione il medico di Giovi ma l’inefficienza del trasporto pubblico locale non garantisce a queste persone la possibilità di spostarsi in sicurezza. «Le persone che hanno la possibilità di spostarsi hanno già provveduto a scegliere un nuovo medico di famiglia, dunque anche nelle zone vicine come Fratte non ci sono medici disponibili in quanto saturi di pazienti. Occorre ricordare che nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di persone anziane che non hanno la possibilità di spostarsi se non con i mezzi pubblici, un calvario – hanno aggiunto – da un dirigente dell’Asl abbiamo appreso che il sostituto potrebbe arrivare nel mese di febbraio ma anche in questo caso non vi è alcuna certezza perché nessun dottore ha garantito la sua disponibilità. Sappiamo che i medici sono liberi di scegliere la loro sede, sistema a nostro avviso sbagliato e che non garantisce i diritti di noi pazienti e di noi cittadini in generale. Una ipotetica disponibilità era stata offerta da due medici di famiglia che avevano già fatto sapere di non essere propensi al pagamento di un fitto e ci siamo offerti di coprire noi le spese della struttura ma anche in questo caso nulla si è concretizzato e, se tutto va bene, ci toccherà stare altri due mesi senza un medico di riferimento in zona». Ad essere particolarmente angosciati i cittadini affetti da patologie che stanno esprimendo la loro preoccupazione rispetto a questa situazione che, purtroppo, si ripete per la seconda volta nell’arco di pochi anni: «Da una settimana non sono affatto tranquilla, per la mia patologia la tranquillità è essenziale e io mi chiedo: dove vogliono portarci? Chiediamo di garantirci il diritto alla salute, di avere un medico sul territorio perchè non sono in condizione di raggiungere Fratte, non posso spostarmi – ha raccontato una donna – Sono invalida, potrei entrare a far parte dei pazienti della dottoressa qui presente ma altri 1400 pazienti dove vanno? Non possiamo ragionare egoisticamente ma dobbiamo essere uniti in questa battaglia comune che riguarda ciascuno di noi». Tanti i cittadini anziani che si sono riuniti ieri mattina per esprimere le loro perplessità rispetto ad un quadro per nulla semplice perchè, hanno detto alcuni di loro, «non possiamo costringere un dottore a venire da noi, deve essere lui a scegliere la sede e garantire alla comunità di Ogliara, di Sant’Angelo, Rufoli e Sordina l’assistenza medica». I residenti della zona chiedono solo il rispetto dei loro diritti. «Non va bene, resterò senza medico di base ma la situazione più drammatica riguarda mia moglie, non sappiamo cosa succederà perchè chiaramente ci sarebbero anche dei costi in più da sostenere che non tutti possono permettersi in questo periodo perchè ci sono persone che hanno una patologia grave». Alcuni cittadini hanno provveduto anche a lanciare una petizione, da consegnare all’Asl di Salerno, con oltre mille firme ma, ha dichiarato il presidente della Pro Loco di Ogliara Gino Cuoco, «ci siamo scontrati contro il muro della burocrazia ma nulla è stato fatto per evitarlo. Il dottore avrebbe voluto continuare per altri due anni ma non è stato possibile e ora siamo scoperti, non ci sono posti disponibili presso l’altro dottore della zona». Problemi che si sommano ad altri che da anni ormai caratterizzano i rioni periferici della città.