di Erika Noschese
Anime di sensibilità diverse possono convivere nello stesso contesto politico. Questo, in sintesi, l’obiettivo dell’incontro promosso da Azione Salerno e in programma il prossimo 2 ottobre al Mediterranea Hotel dal titolo “Cattolici riformisti e popolari: la politica non è peccato” con esponenti della politica nazionale in quota Azione con il coordinatore provinciale Gigi Casciello. A fare il punto della situazione il deputato salernitano Antonio D’Alessio.
Onorevole D’Alessio, Cattolici riformisti e popolari il tema dell’incontro in programma il prossimo 2 ottobre. Qual è l’obiettivo finale?
«L’obiettivo prioritario è dimostrare innanzitutto come anime con sensibilità diverse possano convivere nello stesso contesto e ciò è addirittura indispensabile che avvenga. Questo non è tanto il tempo per una questione cattolica nella politica italiana, di una collocazione specifica ma quanto di affermare che l’essere cattolico aiuta a trovare risposte vere nell’impegno politico, oltre ogni sovrastruttura ideologica alle urgenti istanze ed esigenze dell’uomo e delle comunità».
A Salerno saranno presenti personalità politiche quali l’onorevole Carfagna e l’onorevole Gelmini. Azione c’è….
«Saranno presenti inoltre anche i colleghi onorevoli Elena Bonetti e Giuseppe Castiglione. Hanno accettato tutti con entusiasmo il nostro invito a partecipare. Così come saranno presenti alcuni autorevoli rappresentanti del mondo cattolico. Abbiamo pensato di invitarli per ascoltare il loro pensiero sulla politica di oggi. Siamo certi poi che anche la partecipazione dei cittadini sarà numerosa e che si darà vita ad un bel confronto costruttivo».
Un incontro che pone le basi anche per future alleanze? A chi guarda oggi Azione?
«Azione oggi pensa a crescere ed a diventare il punto di riferimento e la casa nella quale tutti i riformisti, liberali e popolari possano coesistere. Il grande sforzo che faremo andrà in questa direzione. Continuando in una ferma ma non ideologica opposizione a questo Esecutivo ed a cercare punti di incontro con gli altri gruppi sui temi».
Si guarda anche ai giovani: come avvicinarli alla politica oggi?
«Sicuramente parlare ai giovani con il loro linguaggio e tramite i social ed i canali a loro congeniali è importante. Ma ancor più fondamentali sono i contenuti. Pensiamo a come rendere la scuola e l’offerta formativa più moderne, l’università più funzionale e soprattutto l’accesso al mercato del lavoro più facile. Senza dimenticare mai la questione dei salari. La nostra proposta sul salario minimo andrebbe a tutelare in particolare proprio loro».
Azione si pone oggi come un partito di centro. Una collocazione davvero possibile oggi?
«Noi continueremo a dialogare con tutte quelle formazioni che vorranno costruire un vero centro plurale. Questo spazio non solo esiste ma è indispensabile occuparlo. Gli elettori ci chiedono di lavorare in questa direzione ma ci chiedono soprattutto di portare avanti una proposta politica concreta che risponda alle necessità delle classi più in difficoltà, del ceto medio e delle imprese con il rafforzamento in particolare dei tre pilastri che uno Stato forte non può far venir meno: la sanità, l’istruzione ed il lavoro».