Il consigliere provinciale Vincenzo Clemente ha lasciato le deleghe - Le Cronache
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Il consigliere provinciale Vincenzo Clemente ha lasciato le deleghe

Il consigliere provinciale Vincenzo Clemente ha lasciato le deleghe

di Erika Noschese
Ha rinunciato alle deleghe all’Agricoltura e Politiche del lavoro il consigliere provinciale Vincenzo Clemente nel ciclone delle polemiche per le parole pronunciate a difesa del omicida di Maria Rosa Troisi, la giovane battipagliese morta, per l’appunto, per mano del marito. Su iniziativa della consigliera Claudia Pecoraro, ieri ben 21 consiglieri comunali hanno sottoscritto la lettera indirizzata al presidente della Provincia Franco Alfieri per chiedere la revoca delle deleghe al consigliere provinciale. Il presidente di Palazzo Sant’Agostino non si è sottratto e ha risposto, nell’immediato, ai consiglieri: «La triste vicenda di Maria Rosa Troisi mi ha molto turbato perché ancora una volta una donna muore per mano di un suo compagno. “Sei ancora quello della pietra e della fionda, uomo del mio tempo” ci ricorda Salvatore Quasimodo.
È inaccettabile e sono profondamente convinto che azzerare la violenza contro le donne sia una battaglia culturale prioritaria per tutti noi, soprattutto per chi ha incarichi politici. La lotta al patriarcato, di cui è ancora intrisa la nostra società, alla disparità e agli stereotipi diffusi, la tutela della sicurezza e della serenità di tutte le donne, deve essere un baluardo di civiltà imprescindibile. Nel 2023 non possiamo tollerare nessuna forma di violenza di genere e urge costruire nuovi modelli culturali – ha detto Alfieri – In merito alla questione del Consigliere Vincenzo Clemente, va detto che le dimissioni dal suo incarico sono un atto personale e spontaneo, non si possono imporre. E io non sono un giudice che decide di punire o assolvere, non è questo il mio ruolo. Ma oggi ho accettato di buon grado la rinuncia spontanea del Consigliere Clemente alle deleghe all’Agricoltura e Politiche del lavoro. È un segnale e una dimostrazione di sensibilità. Ho apprezzato il gesto e penso che la cosa si possa chiudere qua. Ora dobbiamo muoverci compatti per costruire valori di rispetto contro la cultura della violenza e far crescere i nostri territori e le comunità in un contesto sociale positivo». «Sono molto felice della immediata risposta del Presidente della Provincia Alfieri alla nostra lettera aperta in merito alle dichiarazioni rese dal Consigliere provinciale Clemente – ha risposto la consigliera pentastellata Claudia Pecoraro – Le sue affermazioni confermano quanto il ruolo delle istituzioni sia fondamentale nel contrasto alla violenza maschile sulle donne e quanto sia importante veicolare sempre il corretto messaggio, con le parole e anche con le azioni. La consegna delle deleghe da parte del Consigliere era atto dovuto, che spiace solo sia intervenuto perché sollecitato. Condivido in pieno l’invito del Presidente Alfieri perché serve un lavoro serio e unitario per contrastare il fenomeno della violenza di genere, mettendo in campo azioni di formazione e prevenzione. Intanto, proprio il consigliere Clemente prova a chiarire la sua posizione: «Questa mattina per il profondo rispetto che ho sempre avuto nei riguardi delle Istituzioni, del Presidente della Provincia e del Consiglio Provinciale ho rimesso spontaneamente le deleghe all’agricoltura e alle politiche del lavoro nelle mani dello stesso Presidente Franco Alfieri che ringrazio per la fiducia in me riposta in questi due anni di consiliatura e per il rispetto personale e politico che, anche in detta triste vicenda, mi ha mostrato. Ancora una volta ribadisco la mia ferma condanna contro ogni forma di violenza perpetrata in danno delle donne e ritengo che gli attacchi ricevuti nei giorni scorsi siano solo strumentali – ha detto il consigliere provinciale – Del resto il mio pensiero sulla violenza e sul femminicidio è ben noto a chi mi conosce. Continuerò il mio mandato con la stessa serenità e passione, grazie, anche, alla forza e alla fiducia trasmessami in questa triste vicenda dalle tantissime persone, uomini e donne, anche di colori politici opposti, che mi hanno manifestato il loro affetto e la loro solidarietà».