di Erika Noschese
Italia Viva si appresta a vivere le grandi sfide elettorali del prossimo anno. In attesa di una data certa per le Provinciali il partito fondato da Matteo Renzi è al lavoro sui territorio, reduci dalla festa nazionale a Santa Severa, in provincia di Roma, parte anche la campagna elettorale del partito di Matteo Renzi che, in attesa del progetto de Il Centro, parte dalla classe dirigente che, da anni, lo accompagna nel percorso politico intrapreso dopo la rottura con il Partito Democratico.. A fare il punto Angelica Saggese, co-coordinatrice di Italia Viva per la provincia di Salerno.
Angelica Saggese, Italia Viva è ripartita dopo la scissione con Azione. Qual è secondo lei lo stato di salute del partito ad oggi?
«Ho visto tanto entusiasmo alla prima festa nazionale che si è svolta nello scorso weekend a Santa Severa è stata l’occasione per riflettere su tanti temi oggetto del dibattito politico: dalla sanità alle riforme istituzionali, dalla giustizia all’Europa, al fisco. Un confronto aperto, a volte con dibattiti anche molto accesi, tante belle discussioni che hanno mostrato come la comunità di Italia viva sia una comunità di persone che hanno voglia di incontrarsi, di parlare, di scambiarsi idee, insomma una comunità che vuole far sentire la sua voce, che vuole fare politica».
Il 2024 sarà l’anno di sfide importanti, una su tutte le europee. Quale ruolo giocherà il partito?
«Il futuro del nostro Paese dipenderà molto da cosa accade in Europa. Dobbiamo essere al tavolo delle decisioni con autorevolezza altrimenti, come qualcuno ebbe a dire in passato, “se non sei a tavola, sarai nel menu’” e noi vogliamo essere determinanti per dare una scossa a questa Europa che spesso fa fatica a prendere decisioni giuste. E lo vogliamo fare costruendo un centro, un centro che guarda al futuro e non al passato, ad un ceto medio che tra poco medio non è neanche più, tale è la sofferenza tra salari bassi e fissi ed inflazione galoppante!».
Provinciali, si attende il grande ritorno al voto. La legge Delrio non ha ottenuto nel corso degli anni l’effetto desiderato…
«Far scegliere ai cittadini da chi farsi rappresentare è sempre la strada migliore in democrazia. Saremo certamente in campo anche per questa competizione, abbiamo sul territorio tanti uomini e tante donne, tanti amministratori, tanti professionisti che hanno voglia di impegnarsi e sicuramente daremo il nostro contributo, sia di idee che di voti».
I partiti in questi mesi si stanno organizzando in vista delle sfide elettorali, Italia viva resta parte integrante della coalizione di centro sinistra. Qual è il vostro obiettivo?
«In regione Campania siamo convintamente nella coalizione di centro sinistra, abbiamo un gruppo regionale, quattro consiglieri regionali ed un assessore, molto coeso e molto produttivo: tante battaglie portate avanti con successo, penso ad una delle ultime del nostro gruppo regionale, egregiamente guidato da Tommaso Pellegrino, che è riuscito ad introdurre una misura di civiltà per le donne che si sottopongono a intervento chirurgico della mammella: la gratuità dei test genomici che consentono di valutare la possibilità di risparmiare una chemioterapia».
Terzo mandato, favorevoli o contrari?
«Il gruppo politico di Italia Viva è stato ed è convintamente parte della ampia maggioranza che sostiene il presidente De Luca; il confronto per modificare la legge elettorale non può che essere oggetto di una discussione di tali forze politiche. Non vedo motivi per assumere posizioni contrarie, anche in un’ottica di rafforzamento della rappresentanza politica nell’esecutivo regionale».
Cosa ne pensa di questo anno di governo Meloni?
«Penso che su tante questioni non ha mantenuto le promesse, ha costruito il consenso con slogan ed annunci facendo immaginare agli elettori di avere la soluzione facile a tante questioni che invece facili non sono affatto: basti pensare da ultimo a cosa sta accadendo a Lampedusa. Avevano promesso il blocco navale e la chiusura dei porti, a Lampedusa gli sbarchi sono triplicati e ormai ci sono più immigrati che residenti. Ma anche altre questioni: penso ai mancati tagli delle accise sulla benzina, con i prezzi del carburante alle stelle o i soldi stanziati per venire incontro ai debiti delle società di calcio di serie A».
Qual è secondo lei la ricetta giusta per avvicinare i giovani al mondo della politica?
«I giovani si avvicinano alla politica se gli sì da la possibilità di far sentire la propria voce, se possono sentirsi parte di una comunità, se possono dare il loro contributo di idee, se li si mette nella condizione di sapere che la loro voglia di cambiare il mondo può realizzarsi attraverso la politica. Se vedono che nella vita dei partiti vale il merito, la conoscenza, la competenza. Solo se costruiamo le comunità politiche, i partiti, su questi valori, i giovani, e per fortuna in Italia viva ce ne sono tanti, si avvicineranno con entusiasmo alla politica. Nella nostra regione abbiamo una bella comunità di giovani di Italia viva, tanti sono anche amministratori comunali, tanti ambiscono a diventarlo, tanti si impegnano nel mondo dell’associazionismo… Insomma un bel gruppo di ragazzi che partecipa attivamente alla politica e dei quali sono personalmente molto orgogliosa».