Le nostre colline nei libri di storia angloamericana: i nomi bizzarri - Le Cronache
Salerno

Le nostre colline nei libri di storia angloamericana: i nomi bizzarri

Le nostre colline nei libri di storia angloamericana: i nomi bizzarri

Più che la città di Salerno furono interessate dalla operation Avalanche le colline di Giovi. Esse sono presenti in diversi ricordi di quei giorni, raccontati dai Salernitani mentre risultano quasi assenti da ogni resoconto storico, almeno di matrice italiana. Contrariamente da noi molto viene mantenuto nella memoria collettiva dalla documentazione angloamericana dove alcune cime vennero finanche ribattezzate con nomi inglesi come Pimple Hill e White Cross Hill. Nomi che attirava l’attenzione dalle coste per qualche particolare. Una collinetta venne battezzata Croce Bianca, perché sulla sua cima era posta una croce bianca mentre quella che gli inglesi ribattezzarono Pimple ( Brufolo) era la sola cima in parte brulla. Quella che gli indigeni erano soliti chiamare, e chiamano tuttora, “o Piesc di San Bartolomeo”. (Oggi inconfondibile perchè porta un cartellone quadrato per il controllo del traffico aereo.) In un documento inglese viene mostrato il settore di sbarco inglese con nomi trasformati nella loro lingua. Si leggono nomi come Hospital Hill per il Da Procida, Monument Hill per il castello Arechi, questi di più agevole lettura. Anche Hugh Pond nel suo libro Salerno! riporta diversi momenti di battaglia accaduti su tale alture. Anche testimoni che al tempo vissero lassù. lo descrissero con dovizie di particolare come il ( poi) Professore Angelo Bassi. “I giorni dello sbarco li vivemmo senza possibilità di muoverci dalle nostre case dalle nostre campagna. Dopo i primi giorni i tedeschi percorrevano da padroni tutta la strada che collegava ( e collega) i vari borghi e casali. Essi si spostavano rapidamente da un punto all’altro delle colline vuoi per far credere di essere in tanti, vuoi per non essere fatti segno da azioni di risposta. Su alcune cime, in alcuni passaggi essi si erano trincerati e barricati stendendo barriere di filo spinato. Quando i Commandos inglesi presero a salire sulle cime, non sempre essi rispondevano all’attacco, spesso si ritiravano oltre il crinale passando sui versanti che prospettano su San Mango, i declivi lì meno scoscesi permettevano sia ritirate più semplici, sia contrattacchi con forze superiori. Sfruttare questo particolare orografico permise ai tedeschi di tenere ben protetta l’area di Fratte conquistata dagli alleati solo quando i tedeschi decisero di ripiegare. Sulle colline di Giovi si ebbe più o meno quello che Carucci descrisse per la collina del Sanatorio. Avanzamenti e ritirate ora di uno ora dell’altro esercito, pagato con la morte di tanti ragazzi. Curioso che capitò proprio a casa Basso, la stessa cosa scritta dal cappellano dell’da Procida. Avenne che nel piano superiore si trovarono rifugiati i tedeschi , in parte feriti, mentre nel piano sottostante si erano infiltrati gli alleati. Mio padre sempre appostato guardingo a vigilare nei pressi della proprietà si rese conto dello scontro che poteva esplodere e sgattaiolando per gli anfratti più nascosti si allontano per raggiungere il luogo dove eravamo rifugiati. Riguardo alla Croce Bianca, che ornava il colle da diversi anni, essa rimase fissa per tutta la guerra, furono gli stessi militari inglesi a rimuoverla dalla collina prima di andare via. Li ho visti personalmente allorchè eravamo già rientrati nelle nostre case e nelle nostre terre trasportarla fino alla strada. Rimossa, forse come come preda di guerra, o a ricordo dei tanti caduti su quelle colline.”
BUNKER TOUR SALERNO 2023
Quarta edizioneAlla riscoperta delle postazioni militari dell’Operazione AvalancheIl giorno 24 settembre 2023 dalle ore 8:00 sul colle Bellara a Salerno, avrà inizio la quarta edizione del Bunker Tour Salerno, un percorso di trekking alla riscoperta delle vecchie postazioni militari del secondo conflitto mondiale. L’evento organizzato dall’Associazione Storico Culturale Avalanche 1943 con il patrocinio del Comune di Salerno e dalla provincia di Salerno, il museo MOA di Eboli,l’Istituto del Nastro Azzurro, l’Associazione Anima Libera, la Federazione Nazionale Maestri del lavoro di Salerno, il gruppo di rievocazione storica Noi Soldati al Fronte 43-45, l’Italy War Route, Metal Detector Eboli, Metal Detector Campania e con la partecipazione de “Il Cercatore”, ha lo scopo di far riscoprire luoghi ormai dimenticati che hanno segnato in modo significativo la nostra storia. Inoltre si vuole cercare di rivalutare il colle Bellara, area della città di Salerno ormai ridotta all’abbandono ma che nasconde ancora tanti tesori. Durante il percorso i soci delle associazioni organizzatrici guideranno i visitatori attraverso quei luoghi che hanno fatto la storia, come i rifugi anti aerei, le postazioni e i bunker del vecchio caposaldo militare italiano denominato ” Caposaldo Santa Croce”. Alcune fortificazioni, in parte restaurati dagli organizzatori saranno visitabili.
Giuseppe MdL Nappo
Gruppo Scuola Maestri
del Lavoro del Consolato
provinciale di Salerno