Fidel Baldassarri, il mixologist dell’Oasi di Scario lancia il suo nuovo twist in una notte di mezza estate, dedicato allo sguardo e allo stile musicale del direttore d’orchestra Jacopo Sipari di Pescasseroli
Di Olga Chieffi
Bartender, bar Chef, mixologist, ritroviamo in questa calda estate Fidel Baldassarri all’Oasi di Scario, all’opera dietro il banco, una persona alla continua ricerca di soluzioni che possano rendere ancora più originale la sua proposta, come la creazione e ricerca di nuove sfumature e sinestesie sempre differenti, tali da rendere vivo ed evolutivo un cocktail. Pino e Grazia Sica hanno affidato la “direzione artistica” del locale a Fidel per la happy hour, à la page, di ritorno dal mare, per poi principiare la serata vera e propria composta di colori, sapori, profumi di esotiche coppe gelato, ribollenti affogati, frullati, frappè, e tanto altro. Una tradizione rinnovatasi, di anno in anno, quella di Giuseppe Sica, il quale da maestro dell’arte gelatiera, è da sempre dietro i mastelli a “giocare”, inventare, creare nuovi gusti con cui stupire il pubblico, mentre l’accoglienza resta specchio del sorriso della Signora Grazia. Il ruolo di Fidel è un mix di conoscenza, rispetto, umiltà, rigore nella composizione sia del cocktail che della mise en place, curiosità, ricerca, cultura per poter affrontare qualsiasi argomento con quanti si avvicinano al banco del mago, magnetismo e ironia. Quest’ anno l’apertura di stagione ha salutato in cima alla classifica la trilogia dedicata al Negroni, cocktail che si racconta come un drink ammaliante e deciso, ma bilanciato nel gusto che intreccia i sentori del Vermouth rosso, del Campari e del Gin con classe e fermezza. Capace di conquistare anche i palati più cosmopoliti ed esigenti, non può che riflettere le personalità dotate di un’affascinante fierezza, magnetiche e seducenti, nel segno di quella vibrante red passion, tipica di un’ammaliante drinking experience. La trilogia proposta da Fidel, si compone del “Negroni scariota” che lancia il gin Cilento Wild Coast, la cui parte aromatica principale è il ginepro rosso che conferisce un gusto unico, delicato, intenso e mediterraneo insieme alle foglie di mirto, al finocchio marino che cresce sugli scogli bagnati dalle onde ed possiede una fragranza salata ed infine la scorza dei limoni dei frutteti di Scario; il “Negroni Stregato”, il cui segreto è l’aggiunta dello Strega e di un rametto di rosmarino bruciato per dare il senso di affumicatura, per evocare gli strazi dei roghi e il “Negroni Livornese”, con il liquore Galliano con le sue diverse specie di erbe aromatiche e spezie tra cui ginepro, anice, vaniglia, menta, lavanda e cannella, caldo e morbido, corrispondente dei sensi e con lungo finale speziato. “All’onore delle cronache musicali nazionali e internazionali – rivela Fidel Baldassarri – è balzato un giovane direttore d’Abruzzo, Jacopo Sipari di Pescasseroli, che abbiamo avuto modo di seguire attraverso i social e che attendiamo qui nel nostro golfo, appena vorrà o potrà concedersi qualche giorno di slow life. Pare che il suo cocktail preferito sia il Moscow Mule, che vediamo adatto all’ immagine che ci proviene dal podio: una miscela vivace, pungente e frizzante, perfetta per conquistare una personalità cool ed estroversa: spirito libero, il musicista deve sempre essere alla ricerca di nuove ed accattivanti esperienze, come quelle che sta vivendo generosamente in giro per il mondo. Per lui abbiamo pensato di aggiungere alla ricetta classica del Moscow, composta da vodka e succo di lime e ginger beer, bevanda a base di estratto di radice di zenzero, spezia molto versatile dal sapore piccante, un’idea di Blue Curaçao, in primis per arricchire la “partitura” con il contrasto tra amaricante e sfumature dolci e speziate di questo liquore, ma anche per donargli quel colore blu, per cui vetro e non tazza di rame, che varia a seconda dell’uso del ghiaccio, che deve essere il più puro possibile e naturalmente degli altri ingredienti, evocando così il suo sguardo ceruleo, in eterno bilico tra cielo, mare e verde, come il paesaggio della nostra selvaggia costa”.