di Mario Rinaldi
C’era una volta… la possibilità di una riqualificazione strutturale e urbanistica e, soprattutto, la realizzazione di concrete opportunità occupazionali. Come nelle favole, il “c’era una volta” sembra appartenere a un tempo lontano, che sembra essersi dissolto col passare degli anni. Così, quello che resta dello storico Hotel University di Fisciano, ancora oggi, è ridotto allo scheletro di cemento rimasto in piedi all’interno di un’area transennata, dove in molti si chiedono cosa sorgerà (ammesso che debba sorgere) in termini di strutture e/o infrastrutture. Prima della pandemia a farsi avanti era stata la famiglia Ferrara, con idee abbastanza chiare: quelle del rilancio di una delle strutture ricettive più “in” e in voga negli anni 80’-90- e agli inizi del 2000. Sembrava esserci un progetto e con esso concrete opportunità di ripresa di un’attività commerciale tra le più prolifiche del proprio settore di competenza. La struttura risulta essere in stato di abbandono da circa un decennio. Circa quattro anni fa iniziarono alcuni lavori di abbattimento e ripulitura dell’area, ma c’è ancora tanto da fare per riqualificarlo. Soprattutto negli anni novanta, l’Hotel University era il fiore all’occhiello delle strutture ricettizie della Valle dell’Irno e punto di riferimento per l’organizzazione di cerimonie e meeting che occupavano l’intera agenda dei gestori dell’albergo.
I quali, tra prenotazioni di battesimi, comunioni, matrimoni, compleanni e anniversari, oltre a quelle delle strutture sportive, formate da campi di calcio, tennis e bocce, vedevano questo luogo frequentato per 365 giorni all’anno da una moltitudine di clienti abituali e residenti fuori zona, che si recavano appositamente a Fisciano per partecipare agli eventi organizzati presso questa struttura. Dopo l’anno 2003, col cambio di gestione, iniziò la parabola discendente di questa struttura, fino ai giorni attuali, che consegnano alla vista di osservatori esterni un luogo abbandonato a se stesso, nei confronti del quale si sono scatenate anche le polemiche dei residenti locali, preoccupati dalle precarie condizioni igienico-sanitarie che sono peggiorate di anno in anno. La famiglia Ferrara (con la struttura che dal 1976 al 2003 era stata gestita da Domenico Ferrara), sembrava essersi rimessa di nuovo in gioco per riprendersi la gestione del vecchio ristorante albergo, acquisendo l’intera area per mettere a punto una riqualificazione integrale e far risorgere dalle ceneri il glorioso “Hotel University”. Non si sa con esattezza in che stato si trovi l’eventuale progetto di rilancio della struttura. Nel periodo pre-covid si rimase in attesa della licenza di abbattimento da parte del Comune di Fisciano. Poi, a causa dell’avvento della pandemia, è stato tutto bloccato e ora la struttura è ferma lì in attesa di interventi di riqualificazione. La necessità di abbatterlo è diventata una priorità, soprattutto se si pensa che, nel recente passato, questa struttura abbandonata era diventata il rifugio di tossicodipendenti o il riparo per animali di ogni specie, provocando anche un problema di carattere igienico-sanitario. Chiunque acquisisca la struttura dovrà essere animato da un forte senso di responsabilità, abbinato a un grande entusiasmo per la sua riqualificazione, che potrebbe riconsegnare dignità a un’intera area e consentire il lancio di un nuovo sviluppo economico e occupazionale, fornendo interessanti opportunità di lavoro ai giovani del posto nell’ambito turistico alberghiero e di tutto l’ampio indotto che lo accompagna.