di Erika Noschese
«Solo quando vedrò la curva nord piena di tifosi mi sentirò soddisfatto». Parla così il consigliere di maggioranza Pino D’Andrea, eletto in quota Salerno per i Giovani, da sempre attento e vicino al mondo dello sport. Tra le sue battaglie quella di destinare spazi dislocati su tutto il territorio comunale di Salerno alle società sportive che oggi fanno i conti con la carenza di strutture.
Consigliere D’Andrea, partiamo dal tema caldo di questa estate: curva nord e stadio Arechi. La riapertura è stata disposta entro fine anno ma ci sono dei lavori da programmare. Da sportivo si sente soddisfatto?
«Mi sentirò soddisfatto soltanto quando vedrò la curva nord piena di tifosi. Probabilmente le tante polemiche sono servite per far abbassare le prescrizioni richieste dalla questura in materia di sicurezza, visto che ancora non mi spiego cosa è cambiato rispetto alle medesime richieste presentate qualche mese fa. Questa storia ci insegna che Salernitana e Amministrazione farebbero bene a mettere da parte le incomprensioni passate, ristabilendo un dialogo sereno e costruttivo che metta al centro del progetto le ambizioni della società e la smisurata passione dei salernitani».
Giovani e sport, mancano strutture sportive. Il Palazzetto dello Sport secondo lei può essere la risposta definitiva?
«In questo momento storico il Palazzetto dello Sport non potrebbe mai essere la risposta definitiva alla mancanza di strutture sportive, dal momento che non vedo molte società capaci di sostenere costi di gestione così importanti. Sicuramente sarà una grande opportunità per Salerno, ma più per gli eventi. Soltanto in quest’ultimo mese sento parlare di società sportive salernitane che hanno ceduto titoli nazionali e regionali, dunque io mi porrei il problema di una riprogrammazione dal basso a lungo termine. Le società sportive hanno bisogno di molti più spazi dislocati in vari punti della città, spazi anche più piccoli di un palazzetto ma più accessibili economicamente, dove poter programmare la crescita dei propri settori giovanili. Non a caso le realtà sportive che oggi ci rappresentano a testa alta nei campionati nazionali hanno la gestione o la disponibilità di un impianto a loro dedicato. Se si riesce a realizzare quattro o cinque impianti, come la palestra polifunzionale che a breve nascerà nei pressi del Parco Mercatello, allora si potrà dare il via ad un progetto sportivo vincente e duraturo negli anni».
Stadio Vestuti, proprio di recente due società sportive hanno provveduto autonomamente alla sistemazione del manto erboso. Servirebbe forse un intervento concreto da parte dell’amministrazione…
«Ritengo di essere una persona pragmatica, per cui in attesa di un intervento concreto sul Vestuti, in qualità di vice presidente della Commissione Sport avevo già proposto in una delle mie prime commissioni di dare la possibilità alle società che usufruiscono degli impianti sportivi di poter realizzare delle piccole manutenzioni, con costi da compensare all’atto del pagamento del canone o delle tariffe. Oggi questo metodo viene applicato con la Salernitana per l’Arechi, dunque potrebbe essere riproposto anche per gli altri impianti sportivi. Conosco le società di rugby e di football americano che hanno provveduto alla sistemazione del manto erboso, sono società animate da una passione immensa per il loro sport e che in un momento storico come questo si rimboccano le maniche e portano in alto i colori di Salerno in tutta Italia. Dobbiamo essere fieri di questi nostri concittadini, ma allo stesso tempo, in attesa di un intervento di riqualificazione, dobbiamo restare al loro fianco anche trovando delle soluzioni alternative condivise. Tornando alla questione Vestuti, sono fiducioso nelle parole espresse dal Governatore De Luca rispetto all’impegno economico assunto dalla Regione Campania circa la riqualificazione dell’impianto, che per quanto mi riguarda dovrà continuare ad ospitare gli sport cosiddetti minori».
Il 2024 è l’anno delle provinciali, se dovesse essere proposta una candidatura accetterebbe?
«E’ un’ipotesi che ad oggi non avevo neanche mai valutato. In questo momento direi di no, perché preferirei concentrare la mia attenzione al ruolo che attualmente occupo al Comune. Sento il bisogno di fare sempre di più ed alla fine della consiliatura vorrei poter dimostrare a tutti di aver lasciato traccia del mio operato».
Pnrr, parte dei fondi allo sport. Da dove inizierebbe lei? Quali iniziative vorrebbe poter mettere in campo?
«Ultimamente si parla tanto di Salernitana, ma probabilmente non tutti sanno che il novanta per cento delle società di calcio a undici salernitane sono costrette a disputare i propri campionati tra Pontecagnano, Baronissi, Capezzano, San Mango, ecc. Ben venga dunque la procedura per gli interventi di restyling del Settembrino e del De Gasperi, frutto di una rimodulazione dei fondi stanziati nell’ambito dei Programmi Integrati Città Sostenibile, ma non mi fermerei affatto qui. Come ho già ampiamente detto in altre occasioni, urge la realizzazione di nuovi impianti sportivi di medie dimensioni, perché ritengo sia l’unico modo per alimentare la cultura dello sport in questa città».
Da consigliere quali sono le criticità che le vengono segnalate dai cittadini?
«Sono molteplici e di varia natura, dalla mancanza di manutenzione alla pulizia, passando per la carenza di spazi idonei per i giovani. Cerco sempre di rispondere alle segnalazioni interloquendo con i cittadini e affrontando i problemi con il massimo dell’impegno. La maggior parte delle volte le lamentele sono più che giustificate, ma quando si avvia un dialogo costruttivo con i cittadini, spiegando loro anche i motivi di alcune mancanze, si stabilisce un legame di fiducia e rispetto che stimola ancora di più nel fare bene. Capisco anche chi è esasperato e non ha voglia di dialogare, in questi casi sta a noi lavorare a testa bassa e far cambiare opinione alla gente».
Quali progetti vorrebbe mettere in campo?
«Qualche mese fa ho consegnato al Sindaco un documento che racchiude quelle che sono le mie considerazioni sulla situazione “sport” a Salerno. Ho sentito l’esigenza di realizzare un masterplan dello sport, in considerazione del fatto che in più di un’occasione ho percepito poca attenzione ma soprattutto un po’ di confusione circa quest’argomento. Sono partito, anche grazie al contributo della Commissione Sport di cui sono Vice Presidente, da una mappatura dell’impiantistica sportiva con relative schede tecniche degli impianti, distinguendo le strutture in base al settore di competenza ma soprattutto in base alla tipologia. Ho prodotto un documento che evidenzia costi e benefici per ogni singola struttura, dopo essermi confrontato con gli uffici del settore sport e con l’energy manager del Comune.
Ho strutturato il documento in più capitoli, partendo appunto dalle strutture sportive esistenti facendo la distinzione tra impianti, campetti di quartiere e palestre scolastiche, per poi trattare altri argomenti come gli eventi sportivi, la realizzazione di palestre all’aperto e alla possibilità di far praticare sport a tutti.
Per ogni argomento ho fotografato la situazione attuale, ho evidenziato quali sono le criticità e ho espresso quelle che secondo me sono le azioni da mettere in campo. Quello dello sport è un argomento complesso e che va trattato con particolare attenzione, per questo non condivido l’attuale scelta di non nominare un assessore o un delegato. D’altra parte rispetto la scelta e continuo nel mio impegno insieme alla Commissione Sport nel portare a termine gli impegni presi».