di Erika Noschese
«Sono disabile, la mia case cade a pezzi. Da un anno provo ad avere un’interlocuzione con l’amministrazione comunale ma solo promesse, nulla di più». L’appello disperato arriva da Anna Maria Sammartino, una donna invalida al cento per cento, costretta a trascorrere le sue giornate in casa perché impossibilitata ad uscire. «Vivo in una casa troppo grande per me e per le mie condizioni di salute, soprattutto dopo la morte del mio compagno. Quest’abitazione ha bisogno di manutenzione ma io non posso garantirla perché non ho la possibilità economica. Non ho nessuno che possa occuparsi di questi lavori, non posso permettermi ditte esterne – ha raccontato in lacrime la donna – Sono sola, non ho nessuno con me e purtroppo non ho rapporti neanche con i miei figli». La donna vive in zona Carmine e proprio di recente a causa di alcuni crolli è stata costretta a chiamare i vigili del Fuoco che le avrebbero consigliato di procedere nell’immediato agli interventi programmati. «Un anno fa scrissi al sindaco per una questione lavorativa e quella lettera è stata data in pasto alla stampa, devono averlo fatto loro perché era indirizzata esclusivamente al sindaco e ho avuto gravi conseguenze perché sono stata ricoverata per un’emorragia cerebrale a causa dello stress psico fisico a cui venni sottoposta e di un’aggressione fisica ricevuta dalla persona che oggi gestisce il parco che, un tempo, era “mio” in quanto ne avevo io la gestione – ha raccontato ancora la Sammartino – È un anno che cerco di avere un’interlocuzione con l’amministrazione e di recente mi sono recata al Comune con la speranza di avere un incontro ma nulla è accaduto, il sindaco è andato via senza ascoltarmi». La donna, affetta da leucemia, contesta anche il servizio assistenza del settore Politiche Sociali e, ribadisce, «sono stata abbandonata al mio destino. Mi sono rivolta spesso agli assistenti sociali ma ho solo avuto conseguenze negative, sono stata ricoverata». La donna lancia poi un appello al sindaco Napoli: «In campagna elettorale, per aiutare un vostro assessore, vi siete rivolti a me e ne avete avuto solo benefici, ci siamo messi a disposiziome ma dopo aver ottenuto il risultato siete spariti tutti, spero di riuscire ad intercettare il governatore De Luca perchè non so più a chi rivolgermi – ha aggiunto – Vivo al primo piano tra blatte, topi e insetti vari. Non chiedo altro se non una piccola casa popolare che possa permettermi di vivere degnamente gli ultimi anni della mia vita perchè in questa casa non ho più nulla e le polemiche interne familiari non fanno altro che aggravare la mia situazione».