Un plauso sincero al PD salernitano per l’iniziativa a confrontarsi sull’Autonomia differenziata e l’invito ad impegnarsi in una profonda riflessione per migliorarla affinché si eviti al nostro Paese una pericolosa spaccatura tra il Nord e il nostro Mezzogiorno, che ne accrescerebbe il divario. Un appello in tal senso è stato rivolto a tutte le forze politiche, perché solo con la mobilitazione di tutti è possibile scongiurare la legge voluta soprattutto dalla Lega.
All’iniziativa ho voluto esserci per riaffermare la disponibilità mia e del movimento dei Popolari e Moderati, convinta come non mai a dare un contributo di idee ad una riforma che, per come è formulata, rischia di arrecare danni seri ed irreversibili in tutti i settori sociali, e, per quanto mi riguarda, soprattutto alla scuola.
L’appello rivolto a tutti non ha trovato però l’adesione di tutti. E ne sono molto rammaricata. La ritengo un’occasione sprecata ! In tempo reale alcuni parlamentari di CdX hanno respinto l’invito, hanno rinviato l’appello al mittente, cui hanno rinfacciato gli errori commessi nel passato e a livello locale “la discriminazione dei propri amministratori”. Un ragionamento che in verità non mi trova d’accordo: più che rivangare il passato occorre formulare un pensiero, pensare con lungimiranza al futuro, evitando di aggiungere nuovi sbagli agli errorri commessi.
Sull’argomento la mia posizione l’ho espressa tempo fa in Consiglio comunale e sui giornali. Ritengo di ribadirla, avendo forte il timore che l’approvazione di una legge, voluta soprattutto e fermamente dalla Lega, possa spaccare davvero il Paese, disunirlo ulteriormente e frantumarne il tessuto sociale.
Mi preoccupa in primo luogo quanto previsto per la scuola: il gap tra Nord e Sud crescerebbe notevolmente con l’istruzione affidata esclusivamente alle competenze regionali. Il diritto allo studio non conforme sull’intero territorio nazionale e i programmi scolastici stabiliti localmente rappresenterebbero di sicuro un vulnus irreparabile che pagherebbero pesantemente le future generazioni.
Penso, dunque, che sia un errore di inaudita gravità far prevalere sulla ragione gli interessi di una parte politica. Che sia davvero una follia immaginare l’affidamento di alcune competenze di vitale importanza nazionale alle Regioni, e che pertanto valga la pena impegnarsi, tutti noi del Sud, a prescindere dal colore politico, in una battaglia che eviti al Mezzogiorno il suo tramonto o peggio ancora di soccombere definitivamente.
Barbara Figliolia – Presidente Commissione Politiche sociali