di Andrea Pellegrino
Miccio dice “ni” e lascia la porta aperta. I commercianti s’armano di carta e penna e raccolgono le firme per sollecitare la riapertura, quindi il completamento, dell’opera di Piazza della Libertà. Rainone (costruttore del Crescent), attraverso il suo legale, ricorda al Comune la clausola secondo cui se l’opera non dovesse realizzarsi dovrà vedersi riconosciuto un milionario risarcimento danni tale da mettere in ginocchio le casse comunali. E nel contempo “avvisa” la Soprintendenza per il rilascio dei pareri necessari per il prosieguo dell’opera. Il tutto mentre i comizi di De Luca sul caso Crescent aumentano a dismisura, in ogni luogo della città, con la tecnica del bastone (contro la Soprintendenza) e della carota (ora ci siederemo al tavolo tecnico). Insomma che se la cantino e se la suonino ormai pare sia cosa risaputa. Come è palese la strategia di cautelarsi per non incappare più in errori clamorosi e nelle grinfie della Procura che sul caso Crescent e Piazza della Libertà ancora deve dire la sua ultima e decisa parola. Ma in questo ping pong interno incentrato sul “salvarsi almeno la faccia” manca la protagonista indiscussa: la politica. Perché, in fin dei conti, se il Crescent andrà avanti o meno, o se sarà monco o se perfino bisognerà risarcire Rainone, una soluzione politica si dovrà pur trovare. La medaglia di assente ingiustificato in tutte le sue fasi della complessa vicenda è il centrodestra che non ha mai mostrato fino in fondo la sua posizione sul Pua di Santa Teresa. Ad eccezione di Peppe Zitarosa che dai banchi di Forza Italia addirittura si è detto favorevole alla realizzazione dell’opera. Per il resto: silenzio assoluto dai parlamentari in giù. Eppure c’è chi come Mara Carfagna ha avuto in più occasioni perfino la velleità di poter succedere a Vincenzo De Luca. Peccato che, ad oggi, il programma reale, ossia l’alternativa, non sia mai emerso. Compresa la posizione sul Crescent, che sostanzialmente è il punto di forza o di debolezza di Vincenzo De Luca. Per non parlare della truppa di consiglieri regionali e parlamentari (di centrodestra) che dovrebbero rappresentare, in qualche modo, anche e soprattutto la città capoluogo, almeno attraverso un contributo d’idee. E basterebbe poco per fare un esempio. Qui a Salerno Forza Italia esprime un senatore, Enzo Fasano che, ad oggi guida anche il tavolo unitario, già un po’ zoppo, delle forze del centrodestra. Ebbene anche in questo caso siamo a zero dichiarazioni, proposte, idee. Quanto ai consiglieri comunali, se l’opposizione rimanesse questa, per i bookmakers non ci sarebbero dubbi: De Luca avrebbe la possibilità di vincere almeno per un altro ventennio. Caso Ferrazzano docet. E chissà quanti stanno alla finestra in attesa di conoscere l’evolversi delle varie situazioni (politiche, amministrative e penali) prima del gran salto. C’è già chi su un foglietto ha scritto nomi e cognomi di persone, una volta del centrodestra, pronti a candidarsi con Vincenzo De Luca alle prossime regionali.