Bruna Autuori: Bloomsday, commemorazione dell’opera joyciana - Le Cronache
Salerno

Bruna Autuori: Bloomsday, commemorazione dell’opera joyciana

Bruna Autuori: Bloomsday, commemorazione dell’opera joyciana

Di Andrea Orza
Joyce praticava lo yoga? Perché è importante parlare dell’autore irlandese e dell’Ulisse oggi? Vi piacerebbe ripercorrere aspetti gastronomici tramite l’Ulisse di Joyce? I vostri quesiti saranno esauditi in occasione del Bloomsday, in data 16 giugno presso Libramente, libreria indipendente. Bruna Autuori presidentessa dell’associazione Joyce aprirà uno spiraglio nella mente dei lettori disposti a slittare dal dramma alla parodia forse anche esperiti in sincrono. L’abile contorsionista della letteratura moderna riuscirà anche quest’anno ad accogliere nuovi iniziati?
Come festeggerete il Bloomsday?
“Il Bloomsday è una commemorazione dell’opera joyciana. In Irlanda la celebrazione è molto sentita data l’appartenenza dell’autore. L’idea è quella di ripercorre l’intera giornata raccontata nell’Ulisse che coincide con il 16 giugno del 1904 in questo caso. Il senso di questa ricorrenza è quello di far conoscere la figura di un Ulisse errante alla maggior parte delle persone che si dichiarano affascinate dall’opera ma che per ovvi motivi non riescono a leggerla. Il Bloomsday è un’esaltazione di un semidio moderno che offre senza dubbio delle chiavi di lettura se non addirittura diventa l’unica occasione di incontro con Joyce. È importante diffondere il messaggio che Ulisse non è illegibile ma che anzi è una esperienza di vita, più che lettura nel senso letterale del termine.”
Quali saranno i temi trattati il 16 giugno presso Libramente?
“I temi, se di temi si può parlare, sono dati dalla lettura dei capitoli stessi. Nello specifico troviamo temi come l’inflessibile paternità, la coerenza della morte ma anche il cibo inteso come quotidianità, come elemento di racconto. Joyce è maestro in questo, passare da tempi profondi a temi spesso anche banali, perché così è il flusso della vita di tutti noi. Si passa da un estremo all’altro.”
Joyce fu il primo a concepire una nuova forma di modernismo letterario: il flusso di coscienza. Quali autori contemporanei hanno reinterpretato e custodito l’opera del caposcuola James Joyce?
“Quanto agli autori contemporanei, non me la sento di fare nomi perché non vorrei essere azzardata. Sarebbe difficile accostare uno scrittore alla solennità di Joyce. Forse abbinerei più facilmente un regista ad un romanziere e in questo modo mi tirerei fuori da un confronto inattuabile. Del resto, Joyce ha condizionato la produzione artistica in molti ambiti, lo si trova citato anche in qualche serie tv recente, quasi in forma archetipica o come un “classico” che spunta fuori quando meno te lo aspetti. La poliedricità del suo genio ricorre imprevedibilmente.”