di Erika Noschese
«Ci sono evidenze scientifiche che portano a ritenere indifferibile la chiusura dell’impianto siderurgico di Fratte, in via Dei Greci con l’accortezza però di tutelare i lavoratori in esso impiegati»: lo ha ribadito il sindaco di Pellezzano Francesco Morra intervenuto ieri mattina al Comune di Salerno nel corso del tavolo tecnico con Asl, Arpac, Istituto Zooprofilattico di Portici e gli amministratori locali. Il primo cittadino di Pellezzano ha ribadito la sua posizione circa la chiusura dell’ex opificio: «Procrastinare ulteriormente questo passaggio è una responsabilità che non può essere occultata da improbabili scoperte di nuove indagini scientifiche o peggio ancora la proposta di nuovi cicli di raccolte dati. Questa decisione spetta al sindaco competente per territorio e noi non possiamo fare altro che esprimere la nostra opinione – ha aggiunto – Circa il problema sociale che ne conseguirebbe cioè Il destino degli operai attualmente dipendenti della Pisano, a nostro avviso bisogna realizzare un tavolo di crisi con Il Ministero della Transizione Ecologica, la Regione Campania e i comuni di Salerno, Pellezzano e Baronissi per non lasciare questi lavoratori nel vuoto. Le soluzioni sono possibili oltre la delocalizzazione che è stata annunciata ma poi smentita a più riprese tanto da perdere ogni credibilità sulla reale volontà dei proponenti». Dallo studio Spes è stato evidenziato un danno per la salute e l’ambiente dei residenti della valle dell’Irno sono state pubblicate e quindi accessibili al pubblico le perizie del prof Annibale Biggeri, professore ordinario di Statistica medica presso l’Università di Firenze, del Dr. Francesco Forastiere, medico epidemiologo, associato di ricerca IRIB-Cnr Palermo, del prof. Vacchiano e del prof. Codacci-Pisanelli realizzate nell’ambito del procedimento penale n. 9906/2016 presso il Tribunale di Salerno. La perizia medico legale ed oncologica (Vacchiano-Codacci Pisanelli) ha analizzato le cartelle cliniche di 50 tra decedute nella Valle Dell’Irno al fine di accertare la correlazione tra le patologie e l’inquinamento ambientale causato delle Fonderie Pisano. «Le conclusioni non lasciano spazio a dubbi. Sui 50 casi esaminati 44 sono riconducibili all’inquinamento ambientale contestato e di queste 44, in 5 (cinque) vi è stata un’incidenza causale modesta, in 35 (trentacinque) vi è un’incidenza rilevante e in 4 è presente una ragionevole certezza di un nesso causale. La perizia dei prof Annibale Biggeri e Dr. Francesco Forastiere, già Ctu nel processo Ilva di Taranto dove sono riusciti a dimostrare il nesso causale tra l’inquinamento causato dall’acciaieria e la mortalità e le patologie in eccesso riscontrate nella popolazione residente nei pressi dell’Acciaieria stessa, sempre nell’ambito del procedimento penale 9906/2016 presso il Tribunale di Salerno ha riproposto la stessa metodica d’indagine giudicata sia in sede giudiziaria che accademica ineccepibile – ha ricordato Morra – La stessa perizia ha analizzato anche i risultati dello Spes ritenendone validi i risultati ai fini del giudizio peritale. Ebbene i succitati studiosi hanno realizzato uno studio sull’inquinamento ambientale causato dalle emissioni delle Fonderie, uno studio epidemiologico molto accurato al fine di vagliare lo stato di salute della popolazione residente nelle zone esposte alle emissioni delle Fonderie Pisano ed un controllo con dati di geolocalizzazione. Anche qui le conclusioni non lasciano spazio a dubbi: l’area della valle dell’Irno è interessata da un inquinamento continuo da polveri fini contenenti materiali residui di combustione fino dall’inizio dell’attività produttiva». Il sindaco Morra chiede poi al presidente Iannelli e al sindaco di convocare al tavolo tecnico l’Associazione Salute e Vita, che da anni si batte contro l’inquinamento ambientale causato dalle Fonderie Pisano. «La presenza dell’Associazione risulta fondamentale ai fini della verità, per la testimonianza diretta dei cittadini che vivono il malessere di questo territorio e che giustamente hanno inteso rappresentare le loro ragioni senza deleghe e poiché nelle sue fila sono presenti tecnici quali medici, ingegneri, avvocati che conoscono a fondo la questione e nel corso degli anni hanno dimostrato la loro competenza mettendo in luce le gravi criticità ambientali in questione. Escluderla sarebbe già un grave motivo di sospetto sulle reali intenzioni dell’organismo tecnico», ha aggiunto il primo cittadino di Pellezzano.