Di Marco Visconti
In occasione del «giorno dell’Unità Nazionale» e della «giornata delle Forze Armate» c’è stata, come tradizione, la solenne cerimonia organizzata dal prefetto di Salerno Francesco Russo. Durante la cerimonia, al cospetto di autorità civili e militari, sono stati conferiti i diplomi di onorificenza «al merito della Repubblica Italian» e tra i nomi rientra anche quello del marzanese Giacinto Attianese, luogotenente dell’Arma dei carabinieri. Ad accompagnare Attianese, per questo momento che inorgoglisce la comunità marzanese, c’è stata Angela Calabrese, assessore con delega ai tributi del Comune di San Marzano. «Con onore e commozione ho partecipato a tale celebrazione, commenta Calabrese, e sono certa che un simile riconoscimento è frutto di tanto affetto, benevolenza, sacrificio. La nomina di “Ufficiale al merito della Repubblica Italiana“ è senza dubbio un titolo di grande prestigio, basato su valori importanti e ha lo scopo, per citare i motivi dell’onorificenza, “di ricompensare benemerenze acquisite verso la nazione nel campo delle lettere, arti, economia e nell’impegno di pubbliche cariche e di attività svolte a fini sociali, filantropici, umanitaria, nonché per lunghi e segnalati servizi nelle carriere civili e militari“, per questo è motivo di orgoglio sia per me sia per il nostro paese». Attianese, già insignito dell’onorificenza di «Cavaliere» nel 2008, ottiene l’importante onorificenza di «Ufficiale», su proposta del Presidente del consiglio dei ministri. A tal proposito, ha avuto vari attestati di stima da parte dell’ Arma dei carabinieri, dal comandante generale dell’Arma, Teo Luzi, dai suoi superiori che si sono alternati durante la sua prolifica attività lavorativa. Commenta Attianese, «dedico questa onorificenza a mio nonno, classe 1891, era un contadino nativo di Sant’Egidio del Monte Albino, combatté durante la prima guerra mondiale, fu insignito del titolo di “Cavaliere di Vittorio Veneto“. Come mio nonno, ci furono tanti giovani contadini che combatterono per la patria, per il tricolore, e alcuni di loro sacrificarono ciò che avevano di più bello: la propria vita. Questi soldati sacrificarono la loro vita per l’Italia, che è così bella». Attianese svolge il suo lavoro con grande passione e determinazione, opera nell’Arma dal 1985. Nonostante le sue prodi gesta, lui preferisce evitare di raccontarle, si manifesta sostanzialmente umile, «sono un umile servitore della patria», per citare le sue parole, e richiama orgogliosamente una citazione, «noi vivremo in anonimato». Con l’attestato di onorificenza va a coronare i tanti contributi dati all’arma, alla patria, conseguendo una continuità coi suoi predecessori. Questo documento cartaceo, il diploma di onorificenza, diventa inoltre una testimonianza da tramandare ai suoi posteri, si legga la sua famiglia, alla quale prova grande amore. Attianese crede tanto nel valore della famiglia, della patria e giustizia. Valori questi che tendono a essere precari oggigiorno.